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Studenti Senza Frontiere

La storia di un’immigrata e l’amore per la sua città natale

Scrivo sui viaggi di altri studenti Uniud, come se avessi dimenticato la mia provenienza. Però, in realtà, ho già infranto le mie frontiere: nel 2012 ho abbandonato la Russia, il mio paese d’origine, e dal 2016 vivo in Italia. Prima di arrivare nel Bel Paese, ho vissuto quattro indimenticabili anni fra i tetti rossi e le famose cento torri di Praga.

Per me “50 sfumature di grigio” non è il titolo di un romanzo, ma la descrizione più esatta della mia città natale, ovvero di Perm, una grande città ai confini con gli Urali.

Forse vi pare di non aver mai sentito questo nome. Perm? Riprovate, pensateci. Sforzatevi! Alle lezioni di geografia aveste dovuto sentir parlare del Permiano, ultimo dei sei periodi del Paleozoico. Questa denominazione, introdotta dal geologo inglese Roderick I. Murchison nel 1840, deriva dall’antico stato di Permia. Forse alle elementari avete sentito che i Monti Urali separano l’Europa dall’Asia? Ecco, Perm si trova in Europa ma vicino al confine con l’Asia. Sicuramente conoscete il fiume Volga, perciò vi stupisco con una curiosità: la Kama, sulla quale fu fondata Perm, una volta era più grande del Volga stesso prima della loro unione.

Per chi studia il russo: alla fine del nome (è femminile!) c’è il segno debole, ma fateci questo immenso piacere e palatalizzate anche la r. Il vero permiano si distingue in base alla pronuncia: non dirà mai Perm, ma Per’m’. Per chi non lo conosce: siate felici che il nome sia composto soltanto da quattro lettere e ringraziate Dio di non dover pensare dove cade l’accento (immaginate di dovere pronunciare Pereyaslavl-Zalesskij).

Lasciamo stare il nome e passiamo finalmente alla descrizione della città attraverso le sue sfumature. In autunno è grigio beige. In inverno può acquisire due colori, in base a quanta neve c’è: grigio argento o grigio grafite. Di primavera, quando la neve si scioglie e si sporca, diventa grigio platino. D’estate vanta addirittura del colore grigio ghiaia.

Perm si distingue per un incredibile miscuglio architettonico: nel centro città c’è ancora qualche traccia di edifici di legno del XX secolo; vi troviamo anche alcuni esempi di classicismo russo, gli edifici in stile Impero staliniano e molti monumenti d’arte contemporanea. Se avete letto il famoso romanzo Il dottor Živago di Pasternak, vi interesserà sapere che per descrivere “la casa con le figure” l’autore fu probabilmente ispirato da un edificio che si trova proprio a Perm. Si tratta della villa Dom Gribušina, costruita in stile barocco con elementi Art Nouveau.

Ci sono tanti motivi per i quali andiamo all’estero, ma non bisogna mai dimenticare del paese di nascita. Io ricordo il mio, e voi?

Sofia Rogozhnikova

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