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Ventunesimo Secolo

Dove sono gli uomini?

In queste settimane l’opinione pubblica italiana è stata scossa da due casi: l’episodio di revenge porn ai danni di una giovane maestra di Torino e lo stupro di una 18enne seviziata per ore durante una festa.
Appena prima della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, durante la quale un sacco di bella gente ha postato la storia con la scarpetta rossa, abbiamo potuto osservare il tipico fenomeno di apertura delle porte dell’inferno: orde di bigott* ci hanno urlato in caps lock che le due donne se la sono cercata.
Si sa, l’uomo è animale: non può controllare l’istinto viscerale di inoltrare le tue foto alla chat del calcetto o di stuprarti. Cretina tu che ti fai le foto e vai alle feste, e pure puttana. Fai schifo, devi morire. Troia.
Mentre leggevo migliaia di commenti di questo tenore, oltre a immaginare il senso di solitudine e smarrimento che devono aver provato le due ragazze, ho pensato molto agli uomini.
Dove sono gli uomini?
Non dico gli uomini femministi, ma almeno quelli che condannano gesti del genere e non li commetterebbero mai. Sia sui social che nella vita vera, infatti, le persone che si schierano con più tenacia e costanza dalla parte delle donne sono le donne. Non tutte le donne sono femministe, anzi, ma la maggior parte delle persone femministe sono donne.
Sembra che gli uomini non sappiano cosa succede e, soprattutto, che non si sentano parte in causa.
Una volta scrissi su Facebook di un tizio che aveva cercato di masturbarsi addosso a me per strada. Mi risposero molte ragazze, tutte con un fatto simile da raccontare e per nulla sorprese dall’accaduto; i miei amici maschi, invece, rimasero scioccati e sembrarono scoprire in quel momento dell’esistenza delle molestie sessuali. Uno commentò che ero stata un’irresponsabile a non denunciare perché la mia indifferenza avrebbe permesso a quel tipo di molestare un’altra persona.
La persona molestata ero io, eppure qualcuno riusciva a darmi la colpa. E il divario tra la rassegnazione del mondo femminile e l’ignoranza di quello maschile era innegabile.
Dov’erano gli uomini mentre noi ci abituavamo a essere molestate?
Quando una donna con un minimo di consapevolezza del sistema patriarcale (il patriarcato esiste ancora, ndr) si accorge che gli uomini della sua vita vivono nel Fantabosco, le partono due meccanismi, che chiameremo giubileo ed evangelizzazione.
Per giubileo si intende quella fase in cui assolvi i tuoi uomini da ogni peccato perché, poverini, non vivendo la situazione sulla propria pelle non possono capire. È un meccanismo di autodifesa con cui inganni te stessa, dato che è più facile pensare ai maschi che ami come a degli essere incapaci di intendere e di volere che come a delle persone incapaci di empatia e indifferenti al tuo sentire.
L’evangelizzazione, invece, è un processo davvero interessante: da un lato implica una notevole consapevolezza dell’argomento femminista, dall’altro la più totale ingenuità e fiducia nel prossimo. La donna evangelista crede che all’uomo basti ascoltarla mentre racconta di molestie, paura per la propria incolumità, politicizzazione del corpo nudo, castrazione del piacere femminile ecc. ecc. per capire FINALMENTE il suo punto di vista. Non sa, la nostra eroina, che i suoi uomini le rideranno in faccia, le daranno dell’isterica, della prevenuta, dell’esagerata e dell’acida perché nessuno la scopa. Regia, posso dire “scopa”? Grazie.
E quando cerchi di spiegare a una persona a te cara quanto questa società ti faccia male in tutti i modi, vedere che non gli interessa e che non ti crede ti lascia un senso di impotenza e frustrazione che non so descrivere.
Certo, zucchero, not all men negano l’evidenza facendoti sentire una pazza. Alcuni, semplicemente, tacciono. Non commentano, non partecipano alla discussione.
È perché sentono che non li riguarda o perché, tutto sommato, non hanno interesse a cambiare un sistema che li privilegia? Non lo so, e vorrei davvero che questi uomini me lo spiegassero.
Onestamente, sappiamo che la mentalità maschile generale cambierà quando molti uomini si schiereranno apertamente dalla nostra parte. Quando un uomo dirà al padre, al fratello, al cugino, agli amici del calcetto le stesse identiche cose che noi ripetiamo da anni, allora queste cose verranno prese sul serio. È triste, ma vero.
Però, intanto, dove sono gli uomini?

Sara Latorre