Categorie
Studenti Senza Frontiere

Esperienze di studio all’estero degli studenti Uniud

Nell’articolo Viaggiare in stile Uniud del 12 giugno 2020 abbiamo cercato di capire come, dove e perché viaggiano gli studenti e laureati Uniud, se i viaggi non sono legati ai motivi di studio. In questo articolo vogliamo condividere, invece, i risultati di un questionario relativo ai viaggi degli studenti e laureati Uniud all‘estero, legati ai motivi di studio, che si è svolto online tra il 23 e 25 novembre 2021. Al questionario hanno partecipato 102 (ex) studenti Uniud. Vorremmo sottolineare che abbiamo voluto indagare non solo la situazione attuale di studenti e alumni all’estero, ma anche i loro progetti per potenziali esperienze future all’estero.

Prima di tutto, volevamo capire quanti studenti sono stati all’estero almeno volta. Il 47,1% ha visitato da 4 a 10 Paesi e il 41,2% ne ha scoperti da uno a 3. Il 6,9% ha dichiarato di essere stato ospite di più di 10 Paesi, mentre il 4,9% non ha mai attraversato i confini dell’Italia.

Successivamente abbiamo provato a definire la geografia dei viaggi (2). Abbiamo rilevato che la metà esatta degli studenti e laureati Uniud hanno indicato un Paese dell’Unione Europea come il più lontano mai visitato. Il 26,5%, invece, è andato fuori dal continente europeo e il 21,6% ha visitato un Paese europeo non appartenente all’UE. Solo il 2% delle persone intervistate non è mai stato all’estero.

Il 46,1% ha confessato che solo alcune volte il viaggio era dovuto a motivi di studio e sorprendentemente il 45,1% non ha mai viaggiato per studio. L’8,8% ha lasciato l’Italia esclusivamente per motivi di studio, quali partecipazione a conferenze scientifiche internazionali, programmi di mobilità come Erasmus+ e altri programmi di scambio culturale, ecc.

È probabile che alcuni studenti, fra sessioni di esami, impegni personali, hobby, lavoro, passatempo con la famiglia e altre attività importanti non abbiano avuto occasione di viaggiare per motivi di studio. Più di una metà degli studenti intervistati, ovvero il 51,9%, vorrebbe vivere una delle seguenti esperienze all’estero: vivere per un periodo all’estero e poi tornare in Italia (il 44,1%), trasferirsi definitivamente all’estero (il 7,8%); il 26,5% non ha ancora preso una decisione al riguardo e il 21,6% non vorrebbe mai abbandonare l’Italia per nessun tipo di soggiorno all’estero prolungato (4).

Dopodiché abbiamo fatto una domanda su quale sia il movente principale che potrebbe spingere gli studenti a trasferirsi all’estero definitivamente. Il 44,1% è spinto da motivi economici, per esempio, uno stipendio più alto rispetto a quello che si riceve svolgendo un lavoro simile o uguale in Italia. Il 18,6% ha indicato motivi di affetto o legami familiari, il 12,7% potrebbe trasferirsi all’estero per amore per la cultura e/o la lingua del paese di destinazione. Il 3,9% si trasferirebbe all’estero nel caso in cui trovasse lì il lavoro dei propri sogni, anche con uno stipendio più basso rispetto alla posizione analoga in Italia. Alcun* student* hanno dato risposte più personali, come: fare la differenza; sentirsi in uno stato di costante crescita sia a livello lavorativo sia dal punto di vista della vita quotidiana; conoscere altre realtà; trovare un lavoro per cui ha studiato con uno stipendio pur più alto; trasferirsi per affetto, possibilità lavorative differenti e interesse per la cultura del paese in egual misura. Il 9,8% non si trasferirebbe all’estero definitivamente per nessun motivo.

Fra i motivi principali, per i quali gli studenti Uniud non vorrebbero trasferirsi all’estero e rimanere in Italia, il 44,1% ha menzionato motivi familiari e/o legami di affetto, il 17,6% la voglia di essere „utile“ all’Italia e aiutarla nella sua crescita, mentre il 5,9% pensa di avere più possibilità in Italia grazie alle proprie capacità e/o conoscenze personali. Abbiamo ricevuto inoltre le seguenti risposte: „Se non volessi trasferirmi all’estero, sarebbe più per motivi di “paura dell’ignoto” e di nuove situazioni e dinamiche con un paese non del tutto conosciuto“; o ancora: „La qualità della vita come costo/servizi è migliore rispetto all’estero“, „La mia laurea vale solo in Italia“ e una risposta a cui è difficile contrabattere: „Perché l’Italia è bella“. Il 26,5% ha dichiarato che nulla potrebbe convincerl* a non abbandonare l’Italia per sempre.

Le ultime due domande erano, invece, a risposta multipla. Dopo aver concluso gli studi, l’82,4% degli studenti Uniud pensa di viaggiare per piacere, il 36,3% pensa di viaggiare per lavoro, il 33,3% è sicuro che viaggerà per altri studi, anche di breve durata, e il 2% non pensa di viaggiare dopo gli studi (7).

Gli studenti e laureati Uniud hanno elencato anche i principali motivi per i quali viaggiano per studio: il 57,8% ha viaggiato o viaggerà per piacere e per praticare lingue straniere, il 54,9% lo ritiene indispensabile per arricchire il CV e spera di trovare più opportunità lavorative in futuro proprio grazie ai viaggi legati allo studio. Il 28,4% ha viaggiato o viaggerà per studio con lo scopo di conoscere nuove persone, il 23,5% voleva o vuole provare a studiare in un altro paese. Per il 12,7% i viaggi di studio sono indispensabili in generale, considerando proprio il tipo di studi.

“E non c’è niente di più bello dell’istante che precede il viaggio, l’istante in cui l’orizzonte del domani viene a renderci visita e a raccontarci le sue promesse”.
© Milan Kundera

Sofia Rogozhnikova

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *