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Ventunesimo Secolo

Assurdità alimentari

Fake news, da Wikipedia: «Le fake news, termine in lingua inglese italianizzabile in bufale, notizie false, notizie fasulle o pseudonotizie, sono delle informazioni false e/o fuorvianti che possono essere divulgate attraverso qualsiasi media allo scopo di produrre misinformazione o disinformazione.»

Il fenomeno delle fake news si è fatto strada sempre di più nel nostro mondo, reale o digitale che sia, fino a spingere le scuole a organizzare incontri per spiegare alle menti più giovani e plasmabili come tutelarsi da esso. Sono proprio i social, come Instagram e Facebook, le piatteforme dove ci si imbatte di più in queste informazioni spacciate per vere: questi strumenti, con la loro potenza comunicativa che permette a utenti di diverse parti del mondo di entrare in contatto e confrontarsi, sono ritenuti la causa della diffusione sempre più elevata del fenomeno.

È davvero così? La risposta è no.

Le bufale esistono già da molto tempo, i social hanno solo amplificato il loro diffondersi, non sono il terreno da cui sono sbocciate. Il saggio che ho letto, di cui presto vi parlerò, analizza il mondo dell’alimentazione e di come le fake news abbondino anche in questo campo. I due autori le chiamano assurdità alimentari, che risalgono a decine e decine di anni fa, quando i cellulari e Internet erano solo un sogno, quando nessuno credeva sarebbe mai potuto esistere qualcosa di simile. Parliamo dei famosi “rimedi della nonna”, per dirne una, rimedi che non hanno alcun fondamento scientifico ma in cui tutti credono fermamente.

Come si sono diffuse, però, queste fake news sull’alimentazione?

Per quanto sia un tema ricorrente e quotidiano, è essenziale farsi aiutare dagli esperti per comprendere al meglio la nutrizione. Ovviamente questo richiede la comprensione e l’uso di un linguaggio tecnico che non tutti possono recepire con facilità. Questo rende molto più difficile per un esperto dell’alimentazione farsi capire e veicolare il suo messaggio al meglio. Al contrario, un linguaggio semplice e persuasivo come quello usato nelle pubblicità e in televisione è perfetto per centrare più di un bersaglio: avete presente Braccio di Ferro e il modo in cui i nostri genitori ci costringevano a mangiare gli spinaci convinti fossero la fonte più ricca di ferro? Capocasa e Venier, autori del libro, sfatano anche questo mito, che però ha ben due secoli di storia alle spalle.

Marco Capocasa e Davide Venier

Marco Capocasa, classe ’74, antropologo e biologo nutrizionista che si occupa dello studio delle relazioni fra diversità genetica e culturale delle popolazioni umane, e Davide Venier, dietista che si occupa di divulgazione scientifica, sono gli autori del saggio pubblicato dalla Castelvecchi Editore, casa editrice con sede a Roma e fondata nel 1993 da Alberto Castelvecchi.

Il libro si divide in tre parti: la prima spiega il rapporto tra uomo e cibo nel corso della storia, come per esempio come sono cambiate le abitudini alimentari dal nomadismo ai primi stanziamenti e, dunque, allevamenti. La seconda parte, invece, evidenzia come i cambiamenti storici (come le rivoluzioni industriali o la globalizzazione) influenzino direttamente le abitudini alimentari.

È dalla terza parte che il saggio prende il suo nome: Assurdità alimentari. Come viene spiegato, la nutrizione è sulla bocca di tutti: diete, pubblicità, supermercati… Si tratta di un tema che tocca ogni singolo essere vivente su questo pianeta e che sentiamo nominare quotidianamente, ed è dunque difficile distinguere ciò che è vero da ciò che è falso. Proprio per questo motivo Capocasa e Venier analizzano e sfatano alcuni dei miti più famosi sull’alimentazione.

Ho deciso di parlare di un’assurdità alimentare, una delle venticinque raccontate nel libro, che mi ha lasciata senza parole: bere acqua e limone la mattina appena svegli purifica l’organismo. Ebbene sì, è una fake news. Non che faccia male, essendo un alimento con molta vitamina C, ma non è nemmeno la pozione miracolosa di cui tutti parlano. Leggerlo dopo due settimane durante le quali avevo preso l’abitudine di bermi acqua e limone mattina e sera nella convinzione che questo rimedio, raccomandato anche da mia madre, potesse aiutarmi, mi ha lasciata con l’amaro in bocca. Soprattutto perché ovunque, online, era raccomandato e spacciato per vero.

In poche parole questo saggio contiene informazioni molto interessanti, ma soprattutto utili e certificate. Ricordatevi sempre che per questioni di peso e salute bisogna affidarsi agli esperti, mai a Internet e ai propri conoscenti! Un libro consigliato per appassionati e non, facile da comprendere e perfetto per tutti.

Vi ho convinti a leggerlo? Fatecelo sapere nei commenti!

Martina Dugaro

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