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Ventunesimo Secolo

COVID-19. Come venirne fuori sani

Con il primo numero della rubrica Ventunesimo Secolo vogliamo affrontare uno degli argomenti più discussi negli ultimi giorni.

La conversazione sulla pandemia si è ampliata e ci siamo resi conto che stiamo affrontando una difficile crisi sanitaria di cui non si conosce ancora entità e durata. Di certo c’è che gran parte della nostra vita è in stallo e la situazione di emergenza dovuta alla pandemia di COVID-19 tocca da vicino diversi aspetti della nostra quotidianità. Siamo giornalmente bersagliati da informazioni e, pur decidendo di non accendere il televisore, è sufficiente loggarci su un qualsiasi social network per trovare davanti agli occhi notizie su nuovi contagi, polemiche di vario genere e fake news in abbondanza. Tra chi lamenta l’impossibilità di allenarsi nei parchi cittadini e chi si dispiace di non poter incontrare gli amici per fare l’aperitivo, spiccano studenti e alcuni lavoratori che da qualche settimana sono costretti a nuove modalità di studio e di lavoro da casa. Si parla di smart schoolingsmart working, che prevedono una sostanziale riorganizzazione della routine giornaliera a livello sia comportamentale che psicologico.

A tal proposito abbiamo avuto modo di ascoltare le voci autorevoli della Dott.ssa Fulvia Vogric, della Dott.ssa Manuela Croatto e del Dott. Daniele Fedeli in uno spazio virtuale creato per approfondire temi legati al benessere psicologico, all’ansia da emergenza e alle ripercussioni emotive che può avere questo periodo di ferma totale. Gli specialisti affermano che è necessario aggiornarsi sulla situazione ma è altrettanto importante saper filtrare le informazioni, evitando di farlo nelle ore serali poiché le notizie più eclatanti potrebbero avere un impatto molto forte su di noi, tanto da causare agitazione e problemi nel sonno. Consigliano di non perdere completamente alcune abitudini, dal caffè di rito della mattina alla telefonata agli amici nel pomeriggio, fino alla lettura prima di coricarsi la sera, perché saranno proprio queste piccole cose che ci aiuteranno a vivere questa situazione nel modo meno traumatico possibile.

La speranza è che questa pandemia ci aiuti a riflettere e a ritrovare un senso di comunità, per adesso, a distanza. #iorestoacasa

Juliana de Azevedo Frasson