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Crypto gattini e dove comprarli

Come spesso prendono vita gran parte dei progetti su internet, gli NFT hanno visto la loro ascesa, dalla nicchia di informatici addetti ai lavori al grande pubblico, grazie ai gattini. Attorno ai primi anni 2000, infatti, gli NFT vennero utilizzati per garantire l’autenticità di una simpatica colonia di felini digitali che attraverso il gioco CryptoKitties, potevano essere acquistati, nutriti e, una volta ingrassati, rivenduti. Come suggerisce il nome, potevano essere scambiati solo e unicamente in cripto valute. Ma veniamo al punto; per rendere il tutto di più semplice comprensione, continueremo a utilizzare i gattini come unità di misura. 

Gli NFT sono gli ormai noti “Non-Fungible Tokens”, cioè una serie di dati e informazioni digitali non fungibili o, più semplicemente, non interscambiabili poiché uniche nel loro genere e certificate dalla blockchain nella loro autenticità. 

Pensate ai gatti: se vi è capitato di smarrire un felino e di tappezzare il vostro piccolo paese di volantini strappalacrime in cui pregate a mani giunte l’intera comunità al fine di recuperare la creatura ovunque essa si sia cacciata, di certo non reagireste bene se vostro padre vi portasse un micio identico al vostro, ma che, di fatto, il vostro non è. E pensate se vi dicesse: -Suvvia! E’ identico! Fai finta che sia lui. 

Il concetto è lo stesso, un NFT non sarà mai uguale all’altro ma esclusivo, unico nel suo genere. Dai cripto-gatti, si è applicato lo stesso identico concetto alle opere d’arte digitali, vale a dire che l’opera NFT scambiata è firmata dal suo autore, il quale ne garantisce l’autenticità e l’unicità. Un’opera NFT è a tutti gli effetti un bene unico nel suo genere o estremamente raro e per questo molto costoso.

Agli inizi del 2021, Christie’s ha battuto all’asta un’opera NFT dell’artista Beeple in formato JPG per oltre 69 milioni di dollari; in poche parole, si trattava di un file digitale raffigurante un collage confusionario di piccole immagini. Ciò che conta, è che quel file confusionario è unico al mondo, proprio come il vostro gatto. Ma cosa rende unici gli NFT? Come già citato, ciò che certifica l’unicità di un bene NFT è la blockchain, un meccanismo di “vigilanza” rendicontato da migliaia e migliaia di terminali informatici che, tutti assieme, tracciano le operazioni eseguite sugli stessi NFT. La garanzia sta nel fatto che, semplicemente, i metadati salvati su migliaia di computer non possono andare persi né essere contraffatti. Tuttavia, l’esistenza e il funzionamento della blockchain richiedono molta corrente elettrica e l’utilizzo di fonti di energia non proprio rinnovabili, dando così avvio all’ardua discussione sull’impatto ambientale della stessa.

Juliana de Azevedo Frasson

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