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Futuro Verde

Eco-ansia: un disturbo sempre più attuale

L’eco-ansia, o ansia climatica, è un problema di cui si sente parlare troppo poco. Non riconosciuto nemmeno come un vero e proprio disturbo, si sta diffondendo sempre più velocemente fra giovani e adulti. Per definizione, l’eco-ansia è un tipo di preoccupazione o paura cronica legata al nostro pianeta e ai gravi eventi climatici, insieme all’innalzamento delle temperature e all’aumento del numero di disastri naturali.

L’ansia climatica si può manifestare con veri e propri sintomi fisici, molto simili a quelli del classico disturbo d’ansia, e può essere molto invalidante. Sono numerose le cause di questo disturbo, ma è bene ricordare che il suo aumento è proporzionale all’utilizzo dei media e dei canali di comunicazione. L’accesso a Internet, così come non necessariamente a fonti sicure ma anche alle fake news, può aumentare il livello di paranoia della persona affetta da questo disturbo. Sono soprattutto i più giovani, che hanno ormai accesso ai social sin dalla più giovane età, a essere esposti a questa crescente ondata di notizie preoccupanti che molto spesso vengono scritte senza ricerche preliminari. Forte è il senso d’impotenza, soprattutto quando si sente dire a ragazzi e ragazze di voler rinunciare all’idea di avere una famiglia in futuro perché non disposti a mettere al mondo figli in un pianeta che sta cadendo a pezzi.

Ma il nostro mondo sta davvero cadendo a pezzi?

I dati parlano chiaro: bisogna agire e proteggere il verde del nostro pianeta. L’estate del 2022 è stata la più calda della storia dell’Europa: il mese di luglio ha registrato 2,26°C in più rispetto alla media italiana dal 1800, anno da cui si registrano i dati. La concentrazione di gas serra nell’atmosfera ha raggiunto livelli record: l’anidride carbonica è aumentata di quasi il 150% rispetto ai livelli preindustriali, il metano del 262% e il protossido di azoto del 123%.

Dal punto di vista mentale, numerosi sono gli effetti e le conseguenze: un disastro naturale, che può essere un tornado o un incendio, può avere un effetto anche duraturo e permanente su chi lo vive; basti pensare alle numerose persone che perdono la casa a causa di questi eventi. I sopravvissuti mostrano spesso sintomi quali ansia, depressione e istinti suicidi. A peggiorare la situazione sono i problemi economici: numerose vittime hanno meno sicurezza finanziaria a causa dell’aumento delle temperature, mentre agricoltori, allevatori o pescatori dipendono dalla terra e dal mare.

Il mio obiettivo, però, è rassicurare le persone: si sente spesso parlare di effetti e avvenimenti negativi, ma mai qualche dato che possa dare speranza.

Nel corso del tempo numerose cose sono cambiate: non è vero che nessuno sta facendo nulla per il cambiamento climatico, basti pensare alle conferenze dedicate al tema, le proteste, gli impegni dei singoli governi e delle comunità. Un esempio potrebbe essere la nuova linea 14 a Udine, con autobus elettrici e poco inquinanti. Dal 2024, a Barcellona, partirà un corso universitario sul cambiamento climatico e sulle strategie per fermarlo.

La Cina, inoltre, è il maggiore emettitore di CO2, ma da aprile a giugno dell’anno scorso le emissioni sono diminuite dell’8% rispetto all’anno precedente. Gli Stati Uniti hanno redatto l’Inflation Reduction Act, con tagli del 40% delle emissioni entro il 2023. L’intera Europa sta diminuendo le emissioni: il 57% potrebbe essere eliminato entro il 2030. L’energia solare e quella eolica stanno spopolando in tutto il mondo.

Una serie di numeri, dati e parole che sembrano banali su uno schermo, ma che dimostrano che il mondo intero sta iniziando a muoversi verso il cambiamento, questa volta per davvero.

Per maggiori informazioni o approfondimenti, vi lascio alcune fonti: 

‘Biggest step forward on climate ever’: Biden signs Democrats’ landmark bill | Joe Biden | The Guardian

Cambiamenti climatici e riscaldamento globale | WWF Italia

Provisional State of the Global Climate in 2022 | World Meteorological Organization (wmo.int)

Martina Dugaro

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