Categorie
Ventunesimo Secolo

Overtourism

Negli anni ‘80 il turismo iniziò a diventare un “fenomeno di massa”, oggi se ne parla per la sua natura esagerata. 

L’Organizzazione Mondiale del Turismo definisce l’overtourism come «l’impatto del turismo su una destinazione, (…) che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dei cittadini e/o la qualità delle esperienze dei visitatori». La nascita di compagnie low cost, il miglioramento delle infrastrutture e il successo di piattaforme per affitti brevi hanno facilitato l’accesso al turismo per molte più persone. 

La parola chiave dell’overtourism è “troppo”: troppa gente, troppe file, troppa calca, troppo caos. Vittime del sovraffollamento turistico sono sia i residenti che gli stessi turisti. Per i primi viene sabotato il benessere della vita quotidiana, mentre per i secondi la tranquillità della vacanza. Sorgono domande sia naturali, come la riflessione su quanti visitatori possa accogliere un determinato luogo, che psicologici, quanto turismo possono sopportare i residenti?

Si è soliti considerare esclusivamente gli effetti economici. E sono relativamente positivi. Per il Sole24Ore, nel 2023, il turismo ha generato il 9.5% del PIL nazionale. Non si deve però scadere nella retorica secondo la quale sia l’unico fattore a trainare l’economia italiana: a farlo è il settore terziario nel suo insieme, che nel 2023 ha generato il 72.1% del PIL nazionale, di cui il turismo è solo una piccola parte.

L’impatto positivo del turismo sull’economia è controbilanciato dal suo “eccesso”. L’overtourism non è un fenomeno oggettivo: non esiste una sua unità di misura, ma è la soggettività della cittadinanza a riconoscerlo. Si può parlare di sovraffollamento turistico quando i residenti percepiscono che la loro quotidianità è compromessa. A Firenze sta provocando gravi ripercussioni sul mercato immobiliare perché gli immobili vengono principalmente affittati per brevi periodi di tempo. Questo mette in difficoltà tutti i residenti che sono alla ricerca di case per il lungo periodo.

La risposta politica dev’essere necessariamente locale. Ogni meta, con i suoi residenti, deve essere considerata per la sua particolarità. Responsible travel ha individuato i luoghi più a rischio nel mondo. I più colpiti si trovano tra l’Europa, l’America Centrale e il Sud-est asiatico. Prenderò come esempio le diverse politiche attuate a Barcellona e a Venezia.

Come rimedia Barcellona all’overtourism? 

Dal 2004 la città di Barcellona sta portando avanti politiche per migliorare la coabitazione di residenti e turisti. L’obiettivo principale è evitare la nascita dei “tourist ghettos”, zone in cui ci sono solo turisti, e delle “no go-zones“, zone che i cittadini evitano. I residenti non sono soddisfatti da queste politiche e lo hanno dimostrato durante le manifestazioni degli ultimi mesi. In alcuni casi il dissenso è stato espresso direttamente ai danni dei turisti. 


Come rimedia Venezia all’overtourism? 

La soluzione veneziana al sovraffollamento è stata, invece, cercare di contingentare le entrate tramite il pagamento di un ticket di 5 euro per entrare in città, con lo scopo di ridurre il flusso turistico e finanziare la manutenzione della città. Ma i dati indicano che questa tassa non ha portato alcuna diminuzione del numero di turisti, rimasto alquanto invariato: 80.000 al giorno. (link). Per lo meno l’incasso sarà utile alle operazioni di pulizia e mantenimento del centro storico.
Purtroppo nessuna delle due ha raggiunto obiettivi particolarmente positivi. A Barcellona proprio nelle ultime settimane si è manifestato il dissenso dei residenti, mentre a Venezia non è diminuito il numero di turisti. 

 

La gestione sostenibile del turismo è essenziale per preservare il patrimonio culturale e naturale, garantire esperienze positive per i visitatori, e mantenere l’equilibrio economico delle comunità. Azioni come il controllo del numero di visitatori, la promozione di destinazioni alternative, e la sensibilizzazione al turismo responsabile sono fondamentali per affrontare efficacemente questo fenomeno.



Sara Cotic

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *