In occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, oggi vi presento la versione manga della Divina Commedia, opera del mangaka (autore di manga, ndr) Kiyoshi Nagai, meglio conosciuto come Go Nagai. Come immagino sappiate tutti, il manga è il tipico fumetto giapponese che si legge da destra verso sinistra. Questo in particolare appartiene alla categoria dei manga shounen (per ragazz*, ndr) che comprende racconti d’azione e di avventura in cui non mancano combattimenti ed elementi soprannaturali.
La prima versione venne pubblicata tra il 1994 e il 1995 in tre volumi, due dedicati all’Inferno e uno al Purgatorio e al Paradiso, mentre nel 2019 venne rilasciato un unico volume comprensivo delle tre cantiche. L’interesse di Nagai verso Dante emerge in altre sue opere precedenti, come Mao Dante (1971) e Devilman (1972), in cui egli ragiona già sul mondo ultraterreno lasciandosi ispirare dalla Commedia e in particolare dall’Inferno, dimostrando una forte attrazione verso l’ambientazione tetra e le creature mitologiche. Egli rielabora le terzine dantesche trasformandole in dialoghi semplificati, mentre per le illustrazioni riprende in maniera piuttosto fedele le incisioni di Gustave Dorè, incisore e pittore attivo a metà Ottocento, divenuto famoso per le sue illustrazioni della Commedia.
Devo ammettere che mi ha fatto sorridere più di una volta vedere Dante sussultare nelle vesti di un ragazzo commosso, eccitato e carico di quell’ardore tipico dei personaggi dei manga per ragazz*; una curiosa interpretazione del turbamento del poeta, tanto nelle sue vesti letterarie quanto in quelle storiche. Una domanda: si tratta più di un atto di blasfemia e dissacrazione dell’opera del Sommo Poeta o una versione più vicina a* giovan* d’oggi che potrebbe invogliarl* nello studio del testo originale?
Io, personalmente, l’ho trovata molto ben fatta, ricercata e curata. La ricchezza e la qualità dell’illustrazione accompagnano e strutturano la lettura dall’inizio alla fine, restituendo al lettore un corredo di immagini appartenenti all’immaginario collettivo, le incisioni di Dorè. L’ autentico interesse del mangaka nei confronti dell’opera originale si fonde con la sua interpretazione e ciò emerge attraverso la composizione delle vignette, il loro montaggio, i grafemi, il tratto e soprattutto le espressioni evidentemente nipponiche. Possiamo considerare la Divina Commedia di Go Nagai un esempio di letteratura fusion capace di mettere in luce il valore internazionale dell’opera di Dante, che dalla Firenze del Trecento giunge fino al presente diramandosi in tutto il mondo, fino al Giappone, dove viene letta, studiata, reinterpretata e rimessa in circolo fino a tornare a casa, un po’ diversa, un po’ arricchita dalle culture con cui è venuta a contatto.
Abigyle Alzetta