Dalle app anti-spreco last minute all’associazione Animaimpresa, partner UniUd
In Italia 270 milioni di tonnellate di cibo sono state buttate negli ultimi vent’anni. È questo il drammatico bilancio emesso dal Centro Comune di Ricerca della Commissione europea, che colloca l’Italia al primo posto nella classifica dei paesi più spreconi dell’UE. Ma cambiare è possibile.
Negli ultimi anni, sotto la spinta della sensibilizzazione sul tema della sostenibilità, sono nate in rete applicazioni e network per combattere lo spreco alimentare. Regina indiscussa del settore è l’app Too good to go che, sfruttando la geolocalizzazione dello smartphone, propone al consumatore i punti vendita nelle vicinanze che aderiscono all’iniziativa. Tramite il pagamento in app è possibile ordinare una box di dimensioni variabili, al cui interno viene inserito l’invenduto della giornata: oltre a salvare del cibo che altrimenti andrebbe buttato, si ottengono dei prodotti perfettamente edibili a un prezzo ridotto. Too good to go è sbarcata in Italia nel 2019 e nel centro di Udine ci sono numerosi punti vendita che la utilizzano – dalle ortofrutta ai bar. Per approfondire l’argomento: https://stuzine.uniud.it/too-good-to-go/. App con un funzionamento analogo sono Phenix, Myfoody e Last minute sotto casa, ma non hanno ancora attecchito sul suolo udinese.
Attivo sul territorio dal 2012 è il “Progetto di prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti attraverso la Destinazione a fini sociali di prodotti invenduti”. La conduzione operativa del progetto è appannaggio di Animaimpresa, di cui l’Università degli studi di Udine è partner: con sede a Martignacco, l’associazione si occupa della responsabilizzazione sociale e dello sviluppo sostenibile presso aziende, enti e istituzioni friulani.
Animaimpresa appoggia il last minute market: membro della Piattaforma Europea sulle perdite e gli sprechi alimentari dal 2022, si propone di recuperare l’invenduto per ridestinarlo a favore di organizzazioni non lucrative, supportando ciascun passaggio della filiera alimentare, definendo le misure necessarie per prevenire lo spreco e valutando l’andamento del programma stesso.
Dal 2014, in collaborazione con Aspiag Service Srl, sono state recuperate 790 tonnellate di alimenti, ridestinate a favore di 200 organizzazioni non lucrative. Con il progetto Frutta che frutta non spreca è stato istituito un laboratorio per la creazione e il confezionamento di prodotti da eccedenze ortofrutticole, gestito da organizzazioni no profit del settore terziario. Sono stati condotti degli studi per Barilla spa sulle perdite e gli sprechi della filiera della pasta e del pomodoro, disponibili sul sito di The Consumer Goods. Anche MasterChef Italia si avvale del last minute market, ridestinando il cibo inutilizzato all’Opera cardinal Ferrari di Milano.
Oltre ai prodotti alimentari, il last minute market persegue l’obiettivo sostenibilità anche in altri settori. I farmaci inutilizzati trovano una seconda vita grazie alla collaborazione con la Fondazione ANT e con Hera spa, che si occupa anche del recupero di beni ingombranti. La partnership con Leroy Merlin Italia, attiva dal 2018, è mirata al recupero delle eccedenze presso i punti vendita della catena. Per la sensibilizzazione sul tema dello spreco alimentare sono attivi la campagna di comunicazione Spreco Zero, realizzata in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente, e numerosi progetti educativi per le scuole primarie e secondarie. Per approfondire obbiettivi e statistiche del progetto consultare: https://www.lastminutemarket.it/
Aurora Selenati