Categorie
Libera-mente

Intervistando Maruko (pt. 1)

“Sono esattamente come appaio nei video”

Seguo il canale YouTube di Maruko da circa quattro anni e mai avrei sperato che mi concedesse quest’intervista, perché la paura di veder crollare un mito è sempre presente nel cuore di molti, specialmente nel mio. Eppure il 28 aprile ha accettato di rispondere a tutte le mie domande. Ne ho ricavato due articoli: il primo parlerà del suo lavoro come YouTuber, mentre il secondo sarà incentrato sull’aspetto videoludico del suo canale.

Hai il tuo canale YouTube da circa sei anni. Ricordi ancora come è stato registrare il tuo primo video?

Assolutamente sì. Ricordo che il processo per l’apertura del canale è stato strano, perché era un mondo che ritenevo sconosciuto quando l’ho scoperto, dato che usavo YouTube solo per ascoltare musica. Poi ho visto delle persone fare gameplay e l’idea mi è piaciuta. Tuttavia avevo 25 anni, perciò mi sentivo estremamente “vecchio” per gli standard della piattaforma; dunque, è stato un processo molto sofferto, basti immaginare che da quando ho cominciato a pensarci seriamente al momento in cui ho intrapreso questo viaggio sono passati 8 mesi, durante i quali mi sono posto molte domande. Alla fine ho preso coraggio e sono partito all’avventura un po’ per gioco, ma comunque con l’idea di renderlo un lavoro e non un hobby o un qualcosa da fare “tanto per”. Inoltre, avevo scoperto che c’erano persone più grandi di me che facevano video ed è una cosa che mi ha ispirato tanto.

Sono stati anche i tuoi studi in informatica a incentivarti all’apertura del canale?

In realtà no, anche perché ho fatto lavori completamente diversi e non mi sarei dato un euro al pensiero di mettermi davanti a una telecamera, ma sono molto estroverso. Una grossa spinta è venuta poi da una delle mie più grandi passioni: il canto. Lo pratico da quando avevo 6 anni, partecipando a festival ed esibizioni di ogni tipo, quindi il contatto con il pubblico non mi ha mai spaventato.

A distanza di tutti questi anni senti di aver raggiunto il tuo obbiettivo?

Una cosa che mi rincuora è che non sono una persona che si adagia sugli allori: ho sempre mille idee in testa che poi, dato che sono figlio di un’altra era, trascrivo su un taccuino. È una cosa bella, solo che vorrei avere giorni più lunghi per poterle realizzare tutte e subito.

Pubblico anche più video al giorno, oltre a fare quattro live a settimana, perché ho sempre fame di creare contenuti e mi sembra di non fare mai abbastanza, nonostante io sappia che ci sono canali a pubblicazione settimanale. Probabilmente dovrei imparare a fare le cose con più calma, ma ho una costante voglia di migliorare, anche perché bisogna sempre mettersi nei panni dell’utente. Se volessi, ora aprirei il gioco, farei una partita e non rischierei un euro di danno. Quello che faccio invece è giocare registrando, poi dedico un sacco di tempo a editare il video da pubblicare. È una cosa che cerco sempre di fare al meglio delle mie possibilità, implementando anche nuove tecniche e, possibilmente, nuova attrezzatura per incrementare la qualità del prodotto finito.

Come hai vissuto il periodo della pandemia? Hai subito degli arresti o senti di essere stato molto produttivo?

È stata una terapia d’urto perché il Maruko che vedevate in live tutti i giorni in realtà era terrorizzato. Ho usato gli appuntamenti fissi su Twitch per distrarmi e far sì che lo stesso accadesse per chi stava al di là dello schermo. Quando accendo la telecamera non posso sapere chi mi sta guardando e come è stata la sua giornata, però in quel momento potevo sforzarmi di alleggerire ciò che stavamo tutti vivendo.

Hai mai avuto problemi con gli haters?

Fortunatamente no, penso di essere miracolato! È anche vero che, trattando per lo più un videogioco di nicchia, i miei followers raramente sono adolescenti. Ci sono stati ovviamente degli insulti, ma erano fini a loro stessi e non un vero e proprio movimento di odio; poi, direi che ho le spalle abbastanza larghe.

Concludo questa prima parte di intervista chiedendoti se c’è qualcosa che vorresti dire a tutti coloro che hanno il timore di non apprezzare più un game nel momento in cui diventa un lavoro giocarci.

Il mio canale mi ha permesso di collaborare con EA Games, facendo avverare un mio sogno. Dunque sto giocando a qualcosa che di fatto non è più solamente un gioco. Non mi reputo uno YouTuber, perché non mi rendo ancora conto di ciò che sto facendo, nel senso che non lo sto valorizzando e non ho l’idea di guadagnarci sopra, nonostante io sia conscio che sia il mio lavoro.

Non sono d’accordo sul fatto che tutto ciò che si fa per lavoro smette di essere un piacere, non riesco a vederla in questo modo. Ci sono dei periodi in cui The Sims annoia anche me, ma non lo disinstallo. Semplicemente mi prendo del tempo per dedicarmi ad altri contenuti e alla fine ritorno sempre alle origini perché ho bisogno di più stimoli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *