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The Playlist: la storia dietro il fenomeno mondiale di Spotify

La miniserie svedese “The Playlist”, disponibile su Netflix, racconta la storia dietro la nascita del successo di Spotify dalla fondazione, a opera di Daniel Ek e Martin Lorentzon, che portarono la musica dalla vecchia industria del disco al mondo digitale, fino al fenomeno mondiale che tutti noi oggi conosciamo.

Ispirata dal libro di Sven Carlsson e Jonas Leijonhufvud Spotify Untold, la nascita di Spotify si inserisce nella Svezia dei primi anni 2000. Qui si innesta la visione del giovane Daniel Ek che, di fronte al processo a cui incorsero i fondatori di Pirate Bay, sito di pirateria, non solo voleva rendere la musica fruibile per tutti, ma anche e soprattutto in modo legale, con una tecnologia veloce che permettesse di ascoltare i brani in un click.

La miniserie è tratta da una storia vera ma non mancano elementi romanzati, conta sei episodi ed è perfetta per chi ha un po’ di tempo e voglia di approfondire la storia dietro questo fenomeno mondiale.

Le puntate rappresentano i diversi punti di vista delle persone coinvolte nella realizzazione di Spotify: si parte dal creatore Daniel Ek, “la Vision”, che spiega com’è nata l’idea dietro l’app di Spotify, passando poi a Per Sundin, “l’Industria” top manager musicale, esponente appunto dell’industria ancora legata alla musica prodotta e ascoltata in cd; per proseguire con  Petra Hansson, “la Legge”, il consulente legale, che si scontrerà con le case discografiche sui diritti della musica, trovando un punto d’incontro tra le esigenze del fondatore e quelle dell’industria musicale; Andreas Ehn, “il Programmatore”; Martin Lorentzon, “il Partner”, colui che per primo ha creduto e finanziato il progetto di Daniel; per arrivare a Bobby T, “l’Artista”, amica d’infanzia di Daniel nonché musicista, che ci porta l’ultimo punto di vista facendoci riflettere sulla difficoltà degli artisti di arrivare al successo. Questa molteplicità di punti di vista, in alcuni casi contrastanti, compone un quadro globale della vicenda e lascia a noi il giudizio finale.

La scorrevolezza e la varietà degli episodi fanno in modo che la vicenda non perda mai quel pizzico di suspense necessario ad appassionare lo spettatore.

A questo punto, non posso far altro che augurarvi buona visione.

Aurora Canciani

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