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Le Costellazioni: Dai Greci ai Giorni Nostri

Osservando le stelle, l’uomo ha sempre creduto di intravedere delle figure unendo le varie stelle con delle linee immaginarie. I popoli antichi le identificavano con divinità, eroi e animali fantastici, protagonisti di miti e leggende.

L’astrologia nasce in epoca antica. Le prime a osservare le stelle, i vari pianeti e i corpi celesti furono le civiltà primitive, le quali utilizzavano le stelle, il Sole, la luna e Venere come punti di riferimento per orientarsi. Alcune di queste civiltà analizzavano attentamente i fenomeni celesti, gettando le prime basi per la disciplina astrologica, finendo così per trovarci una diretta connessione con la vita umana. L’interesse per gli astri e i corpi celesti c’è sempre stata, così com’è presente tutt’ora.

In fondo, i fenomeni astrali hanno sempre interessato gli umani, spinti a trovare una spiegazione a tutto ciò che è presente nel mondo, ma anche oltre i suoi confini. L’essere umano, non sapendo spiegare la ragion d’essere di un individuo, attribuisce le sue caratteristiche a un fattore esterno, pensando che questo possa avere un’influenza sul carattere e sulla personalità. Fu proprio ciò a spingere le civiltà antiche allo studio delle stelle, delle loro posizioni e dei loro movimenti. Dopo diverse ricerche, ricondussero e attribuirono alle stelle determinati periodi dell’anno e determinate caratteristiche, notando come le persone nate “sotto le stesse stelle” presentassero delle affinità caratteriali.

Il moderno sistema delle costellazioni trae origine dalle osservazioni degli antichi greci e romani. La più remota testimonianza che abbiamo a riguardo ci viene data dal greco Arato di Soli. Il suo poemetto didascalico Fenomeni, scritto attorno al 275 a.C., descrive con dettaglio il cielo e identifica 47 costellazioni. Esso si basa su un testo dallo stesso titolo, andato perduto, scritto dall’astronomo greco Eudosso. Egli avrebbe insegnato ai greci le costellazioni dopo averle studiate in Egitto. I sacerdoti egizi le avevano però conosciute dai babilonesi che, a loro volta, ne avevano sentito parlare dagli antichi sumeri, i quali le avevano per primi identificate attorno al 2000 a.C. Alle costellazioni descritte da Eudosso i greci collegarono poi i loro miti, e il poema di Arato divenne molto popolare. Nel corso del II secolo d.C. esso venne affiancato da un’opera più complessa intitolata Astronomia poetica, scritta dal romano Iginio. Per molto tempo, entrambi i libri godettero di molta fortuna, come testimoniano le loro successive traduzioni.

Come affermato prima, a ogni mese dell’anno viene attribuito un segno zodiacale, che presenta delle caratteristiche comuni per ogni persona nata sotto lo stesso segno. Sebbene l’astrologia sia considerata una pseudo scienza, molte persone si affidano a lei, utilizzandola in vari casi anche come una guida. L’astrologia può avere un grande impatto psicologico, stimolando un effetto placebo che convince le persone che l’astrologia possa creare delle profezie in grado di avverarsi. Per molti, invece, l’astrologia può fornire un senso di stabilità e comprensione in un mondo caotico, fornendo delle risposte a delle domande a cui non si sa rispondere.

Sin dalle sue origini, l’astrologia ha subito diverse modifiche e cambiamenti durante gli anni. Mentre l’astrologia antica era strettamente legata alle credenze e alle pratiche delle antiche civiltà, l’astrologia moderna ha delle influenze culturali e scientifiche che l’hanno portata a evolversi e a prendere una posizione significativa. Una delle differenze principali tra l’astrologia moderna e quella antica è che quest’ultima si basava su sistemi di credenze religiose e filosofiche che attribuivano il significato ai movimenti dei corpi celesti; quella moderna, invece, tende a un’interpretazione in chiave psicologia e individuale. Questo netto cambiamento ha portato a una diversificazione delle interpretazioni della stessa.

Questo cambiamento lo si nota nelle stelle stesse, che non sono fisse ma in continuo movimento rispetto alla terra. Infatti, con il passare del tempo, tutte le costellazioni cambieranno forma: fra centinaia di migliaia di anni saranno irriconoscibili, e le future generazioni dovranno inventarne di nuove.

Amra Gusic

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