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Blackbird

Anne Blankman è una scrittrice statunitense cresciuta a Niskayuna, New York, una piccola città vicino ad Albany. Ha sempre amato scrivere storie e leggere molto e quando non lo faceva, remava insieme al gruppo di canottaggio, prendeva lezioni di danza classica, scherma e nuoto. Si è laureata in inglese e storia all’Union College. Dopo aver conseguito un master in scienze dell’informazione, ha iniziato a lavorare come bibliotecaria dei servizi giovanili.

Il suo romanzo di debutto, Prisoner of Night and Fog (2014), viene definito una stella nascente. Il sequel Conspiracy of Blood and Smoke (2015) è stato finalista al National Jewish Book Award e un Perfect Ten per il magazine VOYA. Gli ultimi due romanzi pubblicati da Blankman sono il nomanzo YA, Traitor Angels(2016) e il libro di cui parleremo in seguito The Blackbird Girls, in italiano Blackbird: i colori del cielo, del 2020.

In questo momento Anne vive a Richmond, nel Virginia, insieme al marito Mike, a sua figlia Kirsten e a una marea di libri.

 

Questo romanzo è un intenso racconto a due voci. È una storia fatta di dolore, amore e amicizia.

Oxana Savchenko e Valentina Kaplan sono due ragazze che si detestano e che sono agli antipodi.

Più precisamente, Oxana sfoga le sue frustrazioni su Valentina. Potrebbero sembrare gesti infantili e ingiustificati ma, nel momento in cui capiamo che all’interno della sua famiglia non si spendevano mai parole gentili per la famiglia di Valentina, in quanto ebrea, capiamo che questa è la risposta alla nostra domanda. Hanno quindi due storie famigliari completamente differenti e caratteri e ambizioni opposti: una vorrebbe diventare un’ingegnera e l’altra un’artista.

Per capire al meglio la mentalità dei personaggi dobbiamo contestualizzare la vicenda, che ha inizio a Pripyat, in Ucraina, nel 1986. Siamo negli anni Ottanta e quindi in Unione Sovietica, i cui capisaldi sono uguaglianza, fede al Partito e, cosa più importante, Fede nella Patria.

La storia si tinge d presto di rosso, come il cielo di quell’aprile a Pripyat, invaso da uno strano fumo vermiglio che sembra provenire dalle parti della centrale nucleare di Černobyl, dove lavoravano i padri delle nostre due ragazze.

Ovviamente noi la storia la conosciamo, ma riuscire a capire il punto di vista di due ragazzine, che in questo caso possono rappresentare la visione di gran parte delle persone della loro età, è qualcosa di affascinante e struggente al tempo stesso. Quando l’incidente avviene, tutte le autorità fanno finta di nulla, non è permesso informare le persone su quello che sta succedendo, scatenerebbe solo il panico collettivo. Quando la situazione però, inevitabilmente, degenera, l’allarme viene attivato e inizia così la corsa contro il tempo.

Oxana e Valentina si ritrovano sfollate insieme, da sole, con davanti a loro il viaggio verso la nonna di quest’ultima. Nonna che non aveva mai conosciuto prima d’allora perché ritenuta dalle persone “pericolosa”. Il pericolo però viene svelato: la nonna una volta alla settimana si chiude in camera e celebra a modo suo la sua fede.

In questo romanzo, grazie anche alla scrittura molto scorrevole e a un ritmo incalzante, scopriamo l’evoluzione delle due protagoniste. Corazze che cadono, sentimenti che si trasformano e un’amicizia che da zero passa a cento.

 

Sento di non dover aggiungere altro, lascio a voi il piacere della scoperta di questo libro.

 

Alla prossima!

Lucrezia Campeotto

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