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Il Salotto Letterario

Colette: l’artista anticonvenzionale che scandalizzò la Francia del XX secolo

Con l’articolo di oggi riportiamo alla luce la biografia di una delle scrittrici francesi di maggior successo del XX secolo, Sidonie-Gabrielle Colette. Colette assunse il cognome paterno come nome d’arte, con il quale viene tutt’oggi conosciuta. Vissuta nella Francia della Belle Époque, si contraddistinse per vitalità e libertà dai pregiudizi; ignorò le convenzioni del tempo sfidando la sua epoca e per questo fu sia ammirata che criticata. Approdò alla letteratura per caso e vi trovò un luogo dove manifestare il suo carattere indomabile e anticonvenzionale, senza censura alcuna. La sua attività di scrittura iniziò con alcuni testi redatti per il marito, che per lungo tempo se ne prese il merito, apponendovi la propria firma; ma non appena il matrimonio terminò, a causa dei continui tradimenti di lui, Colette si liberò da questo giogo.

La forza della sua prosa si manifestò da subito, già a partire dal primo romanzo: Claudine à l`école, libro che riscosse da subito un grande successo commerciale, dando avvio a un intero ciclo che vide Claudine protagonista. Claudine, una ragazza emancipata, incarnava a pieno l’ideale di nuova donna del XIX secolo e divenne presto un modello di riferimento per un’intera generazione di giovani donne che desideravano distaccarsi da un modello femminile obsoleto, imposto dalla società. Nei suoi libri Colette esplorò un argomento tabù per l’epoca: il desiderio femminile. Tramite i suoi romanzi, moltissime donne riscoprirono la libertà di manifestare la propria sensualità e il proprio piacere, aspetti per lungo tempo taciuti e ostracizzati. La Francia del tempo non poté che rimanere attonita e spaventata di fronte a una scrittura così provocatoria e libera. La ragazza ritratta da Colette non era più un “oggetto” ma diveniva un soggetto attivo e autonomo.

Colette nacque in un paesino della Borgogna il 28 gennaio del 1873. La sua fu un’infanzia felice, vissuta a contatto con la natura e con la cultura. A soli dieci anni Colette leggeva Hugo, Balzac e Zola, che la ispirarono e la avvicinarono alla narrazione.  Positiva nella sua infanzia fu poi la presenza della madre, una donna moderna per il suo tempo, da cui ereditò intraprendenza e libertà. Il matrimonio contratto in giovane età finì presto e si classificò come un momento particolarmente doloroso della sua vita, che la portò per un breve periodo a incorrere nella depressione. Oltre alla libertà sessuale, anche la solitudine, l’angoscia, e il dolore per una perdita amorosa, divennero tematiche nei suoi scritti. Colette non si fece scrupoli nel dichiarare apertamente la sua bisessualità in una società ancora fortemente patriarcale come quella del suo tempo, e tanto meno nel mostrarsi nuda sulla scena durante le sue esibizioni. La sua esistenza fu profondamente inserita nella Bohème di Parigi di quegli anni, sebbene non dimenticò mai le sue radici provinciali, che riaffiorarono spesso nella prosa.

Colette non si limitò alla scrittura, la sua artisticità andò oltre: fu autrice e critica teatrale e cinematografica, sceneggiatrice, giornalista e caporedattrice, attrice, ballerina e venditrice di cosmetici. La sua poliedricità la rese una delle figure francesi più iconiche e rivoluzionarie del suo secolo. Sebbene non si avvicinò mai al movimento femminista, la sua figura fu spesso accostata alla battaglia per l’emancipazione. Scrisse fino alla fine dei suoi giorni, anche quando l’artrite di cui fu vittima in anziana età non le dava pace. Trovò nella letteratura l’amica più fedele, che l’accompagnò dagli albori alla fine. Alla sua morte, Colette fu celebrata con alti funerali di stato, divenendo così la seconda donna in Francia a ricevere questo riconoscimento dopo Sarah Bernhardt.

Giulia Fumolo

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