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Voci Di Corridoio

Come scrivere una tesi: parte finale

Bentornati, lettori di Stuzine!

È finalmente arrivata la seconda e ultima parte di questa guida pensata per gli studenti che non hanno la più pallida idea di come si scriva una tesi di laurea. Se la scorsa volta abbiamo esaminato la struttura, la scelta dell’argomento, il brainstorming e i concetti più generali, questa volta ho intenzione di darvi qualche dettaglio più specifico.

È inutile perdere tempo in chiacchiere, arriviamo subito al dunque.

Le note

Ebbene sì, inizieremo proprio dalle note, che servono ad avvalorare le nostre affermazioni. È preferibile, soprattutto ora che la tecnologia lo permette, inserirle a piè di pagina piuttosto che a fine testo: in questo modo sarà più facile per il lettore collegare ciò che sta leggendo al riferimento in fondo alla pagina, senza perdere il filo del discorso.

Le note, fondamentalmente, sono di tre tipi: riferimenti bibliografici, citazioni con fonte e puntualizzazioni (estensioni, chiarimenti etc.) dell’autore del testo, in questo caso: noi.

La suddivisione degli argomenti in una pubblicazione

Parliamo dell’indice. Deve essere ben strutturato, chiaro e basato sulla ripartizione logica degli argomenti trattati nel testo: frontespizio, eventuali parti, i capitoli, paragrafi, eventuali sottoparagrafi e capoversi. Ogni sezione avrà un suo titolo che indicherà in modo chiaro il lavoro svolto, ma non solo: è importante siano numerate.

Possono essere usati sia i numeri romani che quelli arabi, ma per paragrafi ed eventuali sottoparagrafi vanno usati esclusivamente quelli arabi. Ogni volta che aggiungeremo un elemento sottostante, lo si fa capire graficamente proprio grazie all’uso di questi numeri, anticipati da un punto.

Per esempio: 1; 1.1; 1.2; 1.2.1; 1.2.2; 1.3 e così via.

Le titolazioni

La scelta del titolo della tesi è opportuna farla solo a lavoro svolto, perché esclusivamente alla fine sapremo quale sarà quello più adatto a richiamare il nostro lavoro.

Ci sono due modalità per dare il titolo. La prima è quella referenziale-denotativa, che fa capire subito a chi legge l’argomento della tesi e che è consigliata per scritti tecnico-scientifici.

La seconda è quella inventiva-connotativa, che attira l’attenzione e lascia più spazio all’immaginazione, ottima per argomenti storici o umanistici. In questo caso, per essere più chiari, può essere utile anche un sottotitolo che possa spiegare l’argomento trattato, finendo così per fungere da vero e proprio titolo.

La copertina della tesi di laurea

Le informazioni obbligatorie della copertina sono le seguenti:

  • in alto, centrati, il nome dell’università presso la quale si sta consegnando la laurea, seguita, in corpo minore, dal dipartimento e dal corso di laurea;
  • al centro va il titolo, in corpo uguale a quello del nome dell’università;
  • leggermente più in basso vanno i nomi del candidato (allineato a sinistra) e del relatore (allineato a destra);
  • in fondo, al centro, l’anno accademico.

Ovviamente queste informazioni non sono valide per tutte le università, è dunque consigliato informarsi attentamente prima di procedere.

Siamo giunti al termine di questa guida. Ovviamente questi sono solo consigli, per informazioni più specifiche non abbiate mai timore di chiedere o consultare il vostro relatore.

Lo staff di Stuzine augura un buon percorso a tutte le matricole e un grandissimo in bocca al lupo agli studenti prossimi alla laurea!

Martina Dugaro

N.d.A: questo articolo è stato scritto in seguito alla consultazione di un saggio che consiglio a tutti, aspiranti scrittori, aspiranti editori e futuri laureati.

Tripodi, R., Manuale pratico di Scrittura, s.l., Rubettino Editore, 2016

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