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Come un viaggio può cambiare la tua vita e quella di altri. L’esperienza di Nicolò Govoni.

Nicolò Govoni, classe 1993, è un giornalista, scrittore e attivista per i diritti umani, nominato per il Nobel per la Pace 2020.

A vent’anni decise di lasciare la sua città natale, Cremona, per vivere un’esperienza di volontariato, presso l’orfanotrofio Dayavu Boy’s Home, in India. Doveva trattarsi di un soggiorno di pochi mesi, invece qualcosa scattò in lui e sentì la necessità di fermarsi per quattro anni: «Mi trasferisco in India per dedicarmi completamente ai miei bambini. Lo faccio con una promessa: usare la mia fortuna di ragazzo bianco e occidentale per prendermi cura di loro».

Durante il periodo trascorso in India, Nicolò si iscrisse all’università per studiare giornalismo, si dedicò alla scrittura e lavorò per alcune testate giornalistiche, quali BBC, South China Morning Post e Metropolis Japan. Il ricavato dei suoi libri e le donazioni volontarie furono utilizzati per fornire un’istruzione a decine di bambini dell’orfanotrofio e per mandare tre ragazzi all’università.

Dopo essersi laureato, Nicolò lasciò la sua amata India e si diresse verso l’isola di Samos, in Grecia, per aiutare i bambini rifugiati provenienti da Afghanistan, Iraq e Siria, paesi mutilati dalla guerra. Nicolò descrisse le condizioni disumane in cui si trovavano le persone del campo profughi: «Quasi 3000 persone infilate in uno spazio pensato per 700». È in questo orrendo scenario che si sviluppò Still I Rise; un’organizzazione internazionale indipendente volta alla protezione e all’istruzione degli “ultimi tra gli ultimi”, di cui Nicolò è attualmente presidente e direttore esecutivo. Proprio a Samos nacque la prima scuola, Mazì – Insieme, che fu seguita dall’apertura di scuole in Turchia e in Siria, cui presto si aggiungerà una ancora in fase di costruzione a Nairobi, in Kenya.

L’esperienza di Nicolò Govoni si rivela la testimonianza positiva di uno dei numerosissimi “viaggi da volontario” che ogni anno coinvolgono giovani che partono dai paesi occidentali e benestanti in direzione del terzo mondo.

Nel 2018 Nicolò fu ospite al TEDx di Bologna e tenne un breve discorso intitolato Il lato oscuro del volontariato internazionale e come rimediare, nel corso del quale ammise di essere stato un “volonturista” durante il suo primo viaggio in India.

Ma cos’è il “volonturismo”?

La parola nasce dall’unione delle parole “volontariato” e “turismo”. Si tratta di un fenomeno che annualmente coinvolge milioni di persone che, magari benintenzionate, si appoggiano a organizzazioni che gestiscono esperienze di volontariato presso i paesi del terzo mondo. Il problema però sta nel fatto che viene messo «il volontario al centro dell’equazione, con le sue esigenze, con i suoi desideri e con la sua gratificazione, anziché la comunità che dovrebbe trarre beneficio». Spesso è sufficiente versare una somma di denaro consistente per poter partecipare a questi programmi e non vi sono verifiche sulla preparazione o sulle capacità del volontario, che in molti casi s’improvvisa insegnante o assistente per i bambini nelle scuole.

La domanda volutamente provocatoria che pone Nicolò è: «Potremmo farlo qui? Accetteremmo mai un volontario indiano, senza qualifiche, senza supervisione in una delle nostre scuole con i nostri bambini? Se la risposta è no, perché noi possiamo farlo nel terzo mondo?»

Nicolò sostiene poi di essere rimasto in India «non per insegnare, ma per imparare», e propone una soluzione e un’alternativa al “volonturismo”, ossia il “volontalento”: «la commistione tra analisi dei bisogni concreti della comunità che vogliamo aiutare e una selezione attenta delle competenze dei volontari. […] Mazì è il “volontalento” concretizzato».

Per chi volesse approfondire questi temi, consiglio la visione del discorso tenuto da Nicolò Govoni al TEDx e di un breve documentario, The Voluntourist, che racconta l’esperienza di alcuni giovani ragazzi che svolgono un periodo di volontariato in un orfanotrofio in Cambogia. Vi lascio i link dei video qui sotto, assieme alle pagine web di Nicolò e Still I Rise e ai profili social.

L’esperienza di Nicolò diventa testimonianza estrema di come un viaggio possa trasformare la nostra vita e quella di altri, se siamo disposti ad accogliere quello che la destinazione può offrirci. Questo periodo, probabilmente, non è il migliore per intraprendere un viaggio simile (o più in generale per viaggiare!); quello che possiamo fare è riflettere sui diversi modi per affrontare un viaggio legato al volontariato e sulla visione che abbiamo di noi stessi nel momento in cui decidiamo di partire: lo facciamo per “loro” o lo facciamo per noi?

 

Link utili

 

“Il lato oscuro del volontariato internazionale e come rimediare”, Nicolò Govoni, TEDxBologna

https://www.youtube.com/watch?v=7UKsgk0Ose0

Documentary “The Voluntourist”: Is voluntourism doing more harm than good?

https://www.youtube.com/watch?v=E16iOaAP4SQ&t=2s

 

Pagine web ufficiali:

https://www.nicologovoni.com/

https://www.stillirisengo.org/

 

Instagram: @govoninicolo @stillirisengo

Facebook: Nicolò Govoni; Still I Rise

Abigyle Alzetta