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Futuro Verde

Cos’è il Willow Project?

Il Willow Project ha fatto spesso parlare di sé: sin dalla sua approvazione, il mondo dei social si è immediatamente acceso e milioni di persone hanno fatto sentire la loro voce in segno di protesta. A partire dai più grandi gruppi ambientalisti fino a semplici cittadini sparsi per tutto il mondo, la questione ha avuto un immenso impatto mediatico. Le piattaforme social sono state il mezzo principale: che ci si ritrovasse su Tiktok, Instagram o addirittura Telegram, l’indignazione delle persone davanti all’approvazione di questo progetto si è fatta sentire.

Ma cos’è, esattamente, il Willow Project? E a quali conseguenze potrebbe portare?

È il 13 marzo 2023: Joe Biden, attuale presidente degli Stati Uniti in carica dal 2021, approva il piano. Si tratta di un progetto di trivellazione petrolifera in Alaska, più precisamente all’interno della National Petroleum Reserve-Alaska, di proprietà del governo federale americano. Quest’area, inoltre, è la più grande area di suolo pubblico incontaminata degli Stati Uniti: da un punto di vista ecologico è estremamente importante per la fauna artica e gli insediamenti umani sono piccoli, se non rari.

Il Willow Project, è bene ricordarlo, non è un progetto recente. La bozza era già stata annunciata nel 2017, con l’obiettivo di produrre circa 600 milioni barili di petrolio.  A dare l’inizio al progetto è stata la ConocoPhillips, una delle principali compagnie energetiche e petrolifere al mondo che ha fatto la sua comparsa per la prima volta nel 2002. Inoltre, la proposta ufficiale per il Willow Project era già stata fatta al presidente Trump nel 2020.

Un’azione, dunque, pericolosa, da molti definita estremamente irresponsabile: Al Gore, ambientalista ed ex vicepresidente americano, ha dichiarato che il Willow Project genererà un inquinamento che non solo metterà a rischio i nativi e le comunità locali, ma che è anche incompatibile con i piccoli passi che sta facendo il resto del mondo per raggiungere un futuro a emissioni zero. Secondo le stime, il progetto produrrà abbastanza petrolio da rilasciare circa 239 milioni di tonnellate di anidride carbonica, l’equivalente di un anno  di emissioni di più di 51 milioni di auto a benzina.

Biden e la sua amministrazione hanno subito tentato di difendersi, affermando di avere le mani legate a causa di possibili azioni legali. La ConocoPhillips, secondo quanto spiegato, avrebbe dei contratti di locazione per quell’area, motivo per il quale i tribunali non permetterebbero mai di respingere completamente o di ridurre drasticamente il Willow Project. Se si fossero perseguite tali opzioni, l’amministrazione americana avrebbe dovuto poi affrontare multe salate e un’azione legale da parte della compagnia petrolifera.

Sostenuto dall’industria petrolifera e del gas e da chi vuole più posti di lavoro, il Willow Project è invece duramente osteggiato dai gruppi ambientalisti. La Casa Bianca, in seguito all’approvazione e all’annuncio del progetto, ha ricevuto più di un milione di lettere ed è stata creata una petizione online, che si trova sul sito Change.org, che conta già tre milioni di firme. Earthjustice, un gruppo di diritto ambientale, presenterà presto una denuncia contro il progetto e cercherà di impedirne il proseguimento.

Questo è il link per la petizione online:

https://www.change.org/p/stop-the-willow-project

 

Martina Dugaro

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