Giovedì 2 dicembre alle 18:00, alla biblioteca civica di Udine Vincenzo Joppi, si é tenuto l’incontro tra il gruppo di scrittura dell’università di Udine Albatros e l’ospite speciale Alessandra Beltrame.
Albatros Uniud è un’associazione universitaria che nasce nel 2018 dall’esigenza dell’ateneo di creare un gruppo di lettura e scrittura che proponesse eventi e attività inerenti a questi due temi. Il gruppo organizza infatti laboratori di scrittura, durante i quali i partecipanti elaborano scritti e si confrontano con altri giovani appassionati del mondo della cultura.
Alessandra Beltrame è una giornalista e autrice veneta. Tra le sue pubblicazioni troviamo Io cammino da sola (2017) e Nati per camminare (2019). Ambedue inerenti al tema del viaggio, così come l’ultimo numero della rivista di Albatros, intitolato Passaporto. Ed è proprio da questo incontro tematico che è nata l’idea di questo evento.
L’incontro è iniziato con un’intervista all’autrice, da cui sono emerse diverse connessioni tra la scrittura e il viaggio.
La prima domanda posta è stata proprio in merito a come lei vivesse questo rapporto. L’autrice ha risposto che ogni viaggio è un viaggio di parole, inizia prima di partire, dall’idea stessa dell’esperienza. Parte da qualcuno che ci ha parlato di quel luogo, che ci ha detto come andarci e cosa fare. Viaggiare non vuol dire quindi solo spostarsi fisicamente da una località all’altra, ma si svolge anche nell’intelletto e attraverso le parole si trasforma in azione. Per questo non può essere tale se non raccontato, quindi caricato di significato.
Il discorso poi ha toccato la differenza tra la scrittura personale e professionale, tra il raccontare la storia di qualcun altro e lo scrivere la propria, per esigenza. Nel secondo caso, si tratta di qualcosa che spesso capita durante un viaggio: sentire il bisogno di annottarsi ogni dettaglio, di raccontare punto per un punto lo sviluppo personale e la crescita determinata da quegli istanti passati a camminare, da soli o in compagnia.
Un’ulteriore domanda posta ad Alessandra Beltrame è stata: come un lettore può porsi nei confronti della narrativa di viaggio? La risposta è stata chiara: “Non bisogna mai credere a uno scrittore o a un giornalista.” Non bisogna mai prendere alla lettera tutto quello che c’è scritto in un racconto di viaggio perché quell’avventura appartiene a chi la scrive, ai suoi occhi, al suo punto di vista, dipende dal suo bagaglio culturale, sociale, psicologico. Nella sua risposta, l’autrice ha tenuto a precisare l’assenza di metodi e approcci alla lettura di questo genere, se non un consapevole distacco da quello che si sta leggendo.
La seconda parte dell’incontro prevedeva una rapida simulazione di un laboratorio di scrittura creativa. Al pubblico è stato chiesto di scegliere un’immagine, tra quelle proposte, presenti sul bancone a centro sala. A partire dalla figura, sono state poste delle domande, con lo scopo di tracciare una linea guida per una possibile stesura di un breve racconto ispirato dalla figura scelta. Gli obiettivi del laboratorio erano rendere nota l’importanza linguistica nella stesura di un testo narrativo tramite l’utilizzo e la scelta consapevole delle parole, oltre che sollecitare la capacità di scrittura e l’inventiva del pubblico.
L’incontro, breve e piacevolmente professionale, si è concluso con la presentazione del gruppo di scrittura Albatros, l’invito a iscriversi per gli studenti (e non solo) desiderosi unirvisi e l’elenco dei prossimi eventi previsti. Tra questi, segnaliamo la visita alla mostra d’arte contemporanea a Casa Cavazzini, Le forme dell’infinito, evento durante il quale, ognuno dei partecipanti dovrà elaborare un proprio racconto, a partire da delle parole che esprimono le emozioni suscitate dal quadro scelto.
Se l’articolo ti ha suscitato curiosità e ti piacerebbe partecipare a queste attività culturali organizzate dall’università, puoi contattare Albatros tramite Instagram all’account @albatrosuniud o l’e-mail ufficiale albatrosuniud@gmail.com.
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Julia Sophie Naponiello