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L’arte contemporanea in Friuli: Palinsesti 2020

P alinsesti è una rassegna d’arte contemporanea che vanta quasi trent’anni di attività e che prevede la realizzazione di una serie di mostre diffuse sul territorio della città di San Vito al Tagliamento (PN) e di una mostra satellite a Pordenone.

La rassegna nasce nel 1992, con il nome Hic et Nunc, come occasione per gli artisti friulani di esporre le loro opere, ma è nel 2006 che si evolve con il titolo Palinsesti grazie alla direzione curatoriale di Alessandro del Puppo, professore di Storia dell’arte contemporanea dell’Università di Udine, che, insieme ai suoi successori, a poco a poco aprirà i confini geografici della mostra ad artisti di provenienza internazionale.

Il particolare che desta stupore è che, nonostante San Vito sia una cittadina di appena 15.000 abitanti, essa dimostri un così spiccato interesse per l’arte e in particolare per l’arte contemporanea, che risulta solitamente distante e difficile agli occhi di un pubblico generalista. Proprio grazie all’intensa promozione e all’abitudine ormai consolidata degli abitati di San Vito di visitare Palinsesti, il contesto si è rivelato invece favorevole alla prosecuzione dell’attività fino ad arrivare a questo 2020 pieno di incertezza.

Altro punto a favore della rassegna: dal 2009 viene assegnato il “Premio in Sesto”, con il coinvolgimento attivo dei visitatori della mostra, chiamati a votare tra progetti inediti di diversi artisti, con l’obbiettivo di assistere alla realizzazione dell’opera vincitrice proprio negli spazi comunali della città. Nel tempo ciò ha permesso sicuramente di instaurare un interessante legame tra cittadinanza, arte e valorizzazione del territorio, determinando il successo stesso di Palinsesti.

Alberto Gianfreda
Crolli, 2018 (davanti)
marmo verde Guatemala e catena in alluminio, struttura in ferro
250x200x10 cm
Via Lattea, 2013 (dietro)
marmo di Carrara e catena in alluminio, struttura in ferro
250x200x10 cm

Quest’anno ho personalmente avuto l’opportunità di collaborare alla realizzazione dell’edizione di Palinsesti 2020, nell’ambito del mio tirocinio curricolare, e di partecipare insieme ad altri studenti universitari alla messa in opera di questo punto di riferimento per l’arte contemporanea friulana e non. Nonostante le misure volte al contenimento dell’epidemia in corso, che hanno impedito la normale apertura delle sedi da novembre a gennaio, si è riusciti a concordare una proroga della rassegna, che ha permesso al pubblico di visitare le mostre nel mese di febbraio 2021.

Andrea Marinelli, 5/20 Serie Renaissance_Sciaman Dance, 2017
stampa Digital C su carta light
145×100 cm

Cominciamo dalla sede espositiva più grande, l’Ospedale dei Battuti, nel centro storico di San Vito, in cui è stata allestita la mostra Tempo al tempo curata da Luca Pietro Nicoletti, professore di Storia dell’arte contemporanea di Udine. Essa mette in dialogo tra loro dieci artisti di varie nazionalità nati tra gli anni Settanta e Ottanta; le opere esposte sono di diversa natura, dalle stampe alle fotografie, dalle sculture ai collage.

Valdi Spagnulo, Lembo di cielo, 2006
acciaio inox satinato, brunito e spazzolato, plexiglass trattato e colorato
310x220x120 cm

Inoltre, nell’attigua chiesa di Santa Maria dei Battuti è presente una maestosa scultura in acciaio e plexiglass dal titolo “Lembo di cielo” dell’artista Valdi Spagnulo, che troviamo inserita nel contesto degli articolati affreschi Cinquecenteschi di Pomponio Amalteo che decorano soprattutto la parte absidale.

Appena fuori dalle mura cittadine troviamo l’Essicatoio Bozzoli, spazio curato da Antonio Garlatti, in cui è stata allestita l’esposizione frutto di una stimolante riflessione tra l’artista Carlo Vidoni e l’antropologo svizzero Alessandro Monsutti sul tema dell’immigrazione, dal titolo Destiny_Destination.

Nelle Antiche Carceri della cittadina, poi, c’è lo spazio dedicato al “Premio in Sesto”, curato da Michela Lupieri e dalla studentessa magistrale Magalì Cappellaro, che vede la partecipazione di due artisti italiani, Maria Walcher e Matteo Nasini, e di un duo tedesco, Sinta Werner e Markus Wüste, che ragionano sulla corrispondenza tra ambiente e opera che dà il titolo alla mostra stessa, Il luogo come arte. Il concorso, che quest’anno per la prima volta prevedeva la possibilità di votare sia online che in presenza, è stato vinto dal modellino dell’opera Tocca a te di Maria Walcher, che quindi decorerà uno dei parchi di San Vito.

Maria Walcher, Tocca a te, 2020
modellino del progetto,
Immagine presa dalla pagina Facebook Palinsesti.org

Infine abbiamo lo spazio dedicato all’artista vincitrice del “Premio in Sesto” del 2019, Elisa Caldana, la quale ha potuto esporre una selezione scelta delle sue opere di carattere concettuale nello spazio della Fondazione Furlan di Pordenone, curato da Giada Centazzo, dal titolo Hometown / Casa città.

Se qualcuno si fosse chiesto se abbia ancora senso visitare delle mostre d’arte contemporanea nonostante il difficile periodo storico che stiamo vivendo, io risponderei che nonostante costrizioni, regole e complessità che caratterizzano la nostra vita ormai da un anno, rimaniamo comunque esseri umani e, in quanto tali, abbiamo la necessità e il dovere di riflettere e di farci influenzare in maniera critica, compito che l’arte contemporanea riesce perfettamente ad assolvere.

Se siete curiosi di scoprire qualche informazione in più sulla rassegna, le trovate sul sito https://www.palinsesti.org, su Instagram @palinsesti e su Facebook Palinsesti.org.

Marina Zorz

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