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I fiori nascosti nei libri

Silvia Montemurro, nata a Chiavenna nel 1987, è un’autrice italiana di successo. Laureata in scienze giuridiche, oltre a essere una scrittrice, si sta specializzando in filologia moderna e ha un impiego come insegnante. Proviene da una famiglia di musicisti, la quale l’ha introdotta al violino fin dalla giovane età.

Il suo romanzo d’esordio, L’inferno avrà i tuoi occhi, del 2013, è stato segnalato al Premio Italo Calvino, Cercami nel vento del 2016 ha vinto il secondo posto al Premio internazionale Città di Como e il Premio Pegaso città di Cattolica. Nel 2017 ha dato inizio a una trilogia young adult con Shake my colors, proseguendo nel 2018 con La casa delle farfalle e concludendola con I fiori nascosti nei libri nel 2020, il libro di cui si parlerà oggi. La sua ultima pubblicazione è L’orchestra rubata di Hitler del 2021.

 

I fiori nascosti nei libri si apre con la presentazione della protagonista Chiara, una giovane e promettente stilista fiorentina a cui viene offerta l’opportunità della vita: organizzare una sfilata di moda in uno degli hotel più lussuosi di Saint Moritz. Nel suo personaggio ci si può rispecchiare molto facilmente: è una ragazza con poca fiducia in se stessa, che non si fida di chiunque le si pone davanti, dubbiosa e allo stesso tempo pronta a mettersi in gioco, indecisa se ascoltare il cuore o la testa. Questa volta decide di ascoltare il primo e prendere le redini della sua vita. Si mette immediatamente in viaggio verso il nuovo lavoro ma, siccome non tutto può sempre filare liscio, a causa di una bufera di neve si vede costretta a fermarsi a Villa Garbald.

Il custode Arold e il figlio Thomas alla vista della ragazza rimangono di sasso: Chiara è la reincarnazione perfetta della donna raffigurata in uno dei quadri appesi nei corridoi. Il dipinto ritrae Irena, una donna di nazionalità polacca, che per sfuggire alla Seconda guerra mondiale è stata costretta a rifugiarsi in Svizzera, a Villa Garbald, fingendosi una cittadina modello. Fra quelle quattro mura, insieme a un gruppo di ragazze, impara a tessere e acquisisce l’arte delle buone maniere. Un bel giorno incontra quello che diventerà poi il suo primo grande amore, Toni, un contrabbandiere di professione.

Da questo momento in poi le storie di Chiara e Irena si intrecciano in una narrazione alternata tra le loro due vite.

L’autrice tocca molti temi importanti, come quello della Seconda guerra mondiale, narrata da una prospettiva diversa: ne vediamo le conseguenze in Polonia attraverso gli occhi di una ragazzina polacca, Irena, appunto. Anche il tema della famiglia è centrale in questa storia. Quella di Irena, pur lontana, è sempre presente, tanto da costituire per lei l’unico motivo per andare avanti. Chiara, invece, non è ancora convinta di volerne una tutta sua; è stata tradita talmente tante volte che non si fida più di nessuno, si chiude in se stessa e si rifugia dietro le cure incessanti per la madre malata.

Per finire, il tema cardine: i fiori. In questa vicenda vengono usati per raccontare tutto ciò che a parole sarebbe troppo difficile esprimere, prendono il posto della comunicazione verbale e costituiscono la chiave di volta per accedere ai nuclei fondamentali del racconto.

Questa è la storia di due donne lontane nel tempo ma, in un modo o nell’altro, collegate dal destino.

Con questo romanzo Silvia Montemurro riesce a trasportare chiunque nel mondo di Chiara e Irena, perché è pieno di indizi, storie intrecciate e avvenimenti che portano il lettore a sentirsi come un personaggio marginale all’interno del libro. Le sue parole tengono accesa la fiamma dell’interesse per ben 297 pagine.

È il romanzo perfetto per una domenica autunnale di relax sul divano con il camino acceso!

 

Come colonna sonora di questo romanzo vi consiglio di ascoltare l’album CALM dei 5 Seconds Of Summer.

Alla prossima!

 

 

Lucrezia Campeotto

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