Categorie
Il Salotto Letterario Ventunesimo Secolo

I pericoli dell’omologazione nella letteratura di oggi

Il premio Strega e il romanzo circostante è il titolo del seminario che Gianluigi Simonetti ha tenuto all’Università di Udine ad aprile. Nel suo libro, uscito per Nottetempo nel 2023, Caccia allo Strega. Anatomia di un premio letterario offre un’analisi critica approfondita del Premio, raccontandone la storia e i vincitori. Nei capitoli finali esamina le tendenze dell’editoria italiana di oggi attraverso le opere finaliste e vincitrici negli ultimi anni, con l’intenzione ambiziosa di delineare un quadro dettagliato della narrativa contemporanea italiana. 

Il saggio svela, in modo critico e polemico, i meccanismi e le dinamiche che guidano le scelte della giuria, mettendo in luce come queste siano spesso influenzate da considerazioni commerciali e di ricerca del consenso pubblico, piuttosto che dalla pura qualità letteraria. Osserva che molti dei romanzi finalisti tendono a seguire formule già ben collaudate, che garantiscono vendite sicure e un certo grado di approvazione dalla critica, senza però osare rischi stilistici o tematici significativi.

Simonetti ci lancia una provocazione, traccia un identikit provocatorio del prossimo vincitore del Premio Strega, basato su caratteristiche comuni riscontrate nei precedenti vincitori. Da qualche settimana conosciamo i sei finalisti di quest’anno e nei giorni che restano prima della cerimonia di proclamazione del vincitore, il 4 luglio, possiamo giocare a fare qualche congettura su quale romanzo vincerà, e vedere se le ciniche intuizioni di Simonetti si riveleranno corrette. 

  • Stile narrativo accessibile: I romanzi che vincono tendono ad avere uno stile narrativo fluido e accessibile. Questo significa che, pur essendo ben scritti, non sono eccessivamente complessi o sperimentali, rendendoli facilmente fruibili da un vasto pubblico.
  • Tematiche attuali e rilevanti: La preferenza è per temi di grande rilevanza sociale e culturale, che rispecchiano le preoccupazioni e gli interessi del momento. Questo include argomenti come l’identità, la memoria, le dinamiche familiari e sociali, o questioni storiche rilette con la lente del presente.
  • Autore già riconosciuto: Spesso il vincitore è uno scrittore che ha già una certa fama e riconoscimento nel mondo letterario. Questo non solo garantisce una certa qualità dell’opera, ma assicura anche maggiore visibilità e interesse mediatico.
  • Editore importante: I libri che vincono il Premio Strega sono generalmente pubblicati da case editrici di rilievo. Questo perché questi editori hanno le risorse necessarie per sostenere la campagna promozionale indispensabile per competere efficacemente.
  • Un’opera equilibrata: Il romanzo tende a bilanciare bene profondità tematica e trama avvincente. Deve essere in grado di attrarre sia la critica letteraria che il grande pubblico, evitando eccessi stilistici che potrebbero alienare una delle due parti.
  • Capacità di coinvolgimento emotivo: A vincere il Premio Strega sono spesso opere che riescono a creare un forte coinvolgimento emotivo nel lettore, attraverso storie toccanti e personaggi ben sviluppati.

L’età fragile di Donatella Di Pietrantonio, vincitrice del Premio Campiello 2017 con L’arminuta, sembra essere il finalista che incarna perfettamente queste caratteristiche. Il romanzo riesce a bilanciare una narrazione emozionante e accessibile con temi complessi come la violenza di genere e i segreti familiari. Già vincitore del Premio Strega Giovani, utilizza una prosa artistica e raffinata che, pur mantenendo una certa complessità, rimane alla portata di un vasto pubblico. Vediamo gli altri.

  • Dario Voltolini con Invernale: Il suo stile introspettivo potrebbe limitare l’accessibilità e la vendibilità, risultando meno adatto al grande pubblico.
  • Chiara Valerio con Chi dice e chi tace: La complessità filosofica del suo lavoro potrebbe renderlo meno accessibile, nonostante la rilevanza dei temi trattati.
  • Paolo Di Paolo con Romanzo senza umani: Sebbene la tematica distopica sia accattivante, il contenuto futuristico potrebbe alienare i lettori più tradizionali.
  • Raffaella Romagnolo con Aggiustare l’universo: Romagnolo riesce a bilanciare profondità tematica e accessibilità, ma la sua narrazione potrebbe non innovare abbastanza rispetto alle aspettative della critica.
  • Tommaso Giartosio con Autobiogrammatica: L’approccio sperimentale e la combinazione di generi potrebbero risultare complessi per un pubblico ampio, limitando la vendibilità.

Ogni opera porta con sé elementi unici che rispondono in misura diversa alle aspettative del Premio Strega. Tuttavia, L’età fragile sembra possedere quel mix di bellezza e vendibilità che lo rende particolarmente adatta alla vittoria. Staremo a vedere come la giuria valuterà queste opere e quale romanzo alla fine trionferà, rispecchiando o forse sfidando le previsioni di Simonetti, che probabilmente preferirebbe un cambiamento di paradigma con la vittoria del romanzo sperimentale di Giartrosio. 

 

Fonti:

Gianluigi Simonetti, Caccia allo strega. Anatomia di un premio letterario, Nottetempo, 2023




Sara Cotic

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *