Categorie
Libera-mente

La Storia di Barbie

Quando si parla di icone è impossibile non fare il nome di Barbie, la bambola dai capelli biondi, occhi chiari e dai mille look, diventata un elemento simbolico per l’infanzia di molti e famosa a livello globale, anche grazie all’omonimo film a lei dedicato nel 2023, dove viene interpretata dalla bellissima Margot Robbie.

La sua storia inizia nel 1959, quando il suo nome non era Barbie, bensì Barbara Millicent Roberts. Un’altra caratteristica diversa, rispetto alla classica bambola che siamo abituati a vedere, riguarda il fatto che fosse rappresentata anche con i capelli mori e con un costume intero a strisce bianche e nere. La sua creatrice è Ruth Handler, moglie di uno dei co-fondatori dell’azienda di giocattoli Mattel. Ciò che voleva fare con Barbie era creare un giocattolo che avesse le sembianze e le caratteristiche di una persona adulta, così da poter stimolare la fantasia delle bambine. Le verrà poi assegnato un nome in omaggio alla figlia di Ruth.

Nel 1961 arriva anche Ken, che nasce come suo fidanzato. Con il tempo si aggiungono anche Midge, la sua migliore amica, e Skipper, la sorella minore. Una creazione che portò molto scalpore fu la Barbie DreamHouse, tutt’oggi molto amata e venduta, sul modello della quale è stato realizzato anche un vero e proprio AirBnB.

Barbie viene rappresentata come una donna con una vasta gamma di capacità e professionalità: il suo curriculum, infatti, vanta ben 200 carriere lavorative, dall’astronauta alla dottoressa, dalla veterinaria alla chef. Questo ha permesso alle giovani ragazze di immaginare la vita e la carriera di Barbie a loro piacimento, attribuendole anche professioni fuori dal comune, o che a quei tempi una donna avrebbe solo potuto immaginare di svolgere.

Oltre alle sue caratteristiche fisiche, Barbie rappresenta anche una donna forte e sicura di sé, capace di realizzare ogni suo sogno, come possono spiegare le sue innumerevoli carriere lavorative, dimostrando alle giovani menti che le possibilità per realizzarsi sono illimitate, volendo trasmettere un forte messaggio di determinazione e emancipazione. Col tempo ha ispirato innumerevoli accessori caratterizzati dal suo colore distintivo, il rosa, ma anche gadget come libri e playset.

Barbie oltre alla gran popolarità attirò anche molte critiche, come ad esempio quelle del movimento femminista, che vide nella sua fisicità un modello irraggiungibile e discriminatorio nei confronti di molte donne. È stata anche accusata di proporre canoni irrealistici e poco consigliabili da seguire, data la sua magrezza, accentuata dalla vita molto stretta.

Durante i primi anni dopo la sua uscita, Barbie, fu giudicata per essere l’ennesimo motore di una società bianca e privilegiata. Alla fine degli 1960 furono proposte dei modelli di Barbie con pelle più scura. Con il passare degli anni, furono introdotti altri modelli, con diverse tonalità di carnagione, diverse acconciature, forme del viso e colore degli occhi. Infine, furono anche aggiunte tre diversi modelli di fisicità in più: alta, formosa e minuta. In questo modo, Barbie rappresentò una maggiore inclusività, aiutando anche le bambine a scegliere la bambola che le potesse rispecchiare di più.

Giocando con le bambole di Barbie le bambine hanno la possibilità di stimolare la loro fantasia e immaginazione, grazie alla vasta gamma di abiti, gioielli e accessori dedicati a lei. Nel corso della sua storia sono stati tanti i designer che hanno creato abiti su misura per lei, che in questo modo ha acquisito il ruolo di musa ispiratrice. Non solo si adatta alle tendenze di ogni epoca, ma influenza a sua volta anche il modo di vestire, creando lei stessa delle tendenze che si sono potute vedere anche nei look dei red carpet. La sua costante evoluzione e trasformazione è ciò che la rende un’icona influente nell’ambito della moda, con la capacità di cambiare volto e look a seconda del periodo, rimanendo, allo stesso tempo, fedele a sé stessa.

Barbie diventa così un’icona che si protrae nel tempo, una rappresentante di femminilità e indipendenza, che incoraggia le bambine di tutto il mondo a sognare in grande, a inseguire i propri sogni e a realizzarsi in una società in cui le difficoltà date dal fatto di essere una donna si vedono e si percepiscono ancora.

Amra Gusic

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *