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Lie with me

Sabine Durrant è un ex assistente redattrice del The Guardian ed ex redattrice letteraria del Sunday Times. I suoi scritti sono apparsi in numerosi giornali e riviste nazionali britanniche. Attualmente scrive per la rivista The Sunday Telegraph e collabora con il The Guardian, per lo più articoli per la sezione famiglia.

È autrice di diversi romanzi: Having It and Eating It (2002); The Great Indoors (2005); Cross Your Heart, Connie Pickles (2005); Oh La La! Connie Pieckles (2007); Remember Me This Way (2014); Under Your Skin(2013); Take Me In (2019); Finders Keepers (2021); Sun Damage (2022).

Il libro di cui si parlerà oggi è Lie With Me, pubblicato dall’autrice nel 2016.

Lie With Me è un thriller psicologico, molto coinvolgente e pieno di fili aggrovigliati tra di loro.

Paul, il protagonista, è un uomo di circa quarant’anni, single, maledettamente superficiale e un bugiardo patologico che, alle volte, non riesce nemmeno a stare dietro alle bugie che racconta. Ha un’elevata considerazione di se stesso e cerca di apparire come una persona che ha tutto: una casa bellissima, un lavoro perfetto e un conto in banca invidiabile. Per lui è di vitale importanza ostentare tutto questo e non perde occasione per usare le persone. Peccato che tutto ciò che fuoriesce dalla sua bocca sia pura invenzione.

In realtà è uno scrittore squattrinato a cui hanno negato la pubblicazione del suo ultimo romanzo, vive sul divano londinese di un suo “amico” nel condominio Bloomsbury e la ragazza con cui si frequentava l’ha appena lasciato.

Un giorno per puro caso si imbatte in un suo vecchio compagno di scuola che lo invita a cena e, non rifiutando mai un pasto gratuito, Paul non ci mette molto ad accettare il suo invito. Durante questa serata incontra Alice, una donna vedova con un conto in banca non indifferente, molto diversa da tutte le donne che Paul ha incontrato in precedenza. In poco tempo si rende conto che questa bellissima e attraente donna potrebbe essere la sua via di fuga dalla povertà e dalla casa del suo amico. Con una lunga serie di menzogne, l’uomo porta Alice a credere che tutto il complesso Bloomsbury sia di sua proprietà e che lui sia molto più potente e importante di lei.

I due iniziano a frequentarsi e un bel giorno la donna invita Paul e il suo ex compagno di scuola a trascorrere le vacanze estive a Pyros, in Grecia, nella sua casa di famiglia. Ovviamente l’uomo accetta immediatamente per tornare in quel paese visitato anni addietro.

Paul non vola in prima classe con il resto dei suoi amici, ma compra il biglietto più economico; per arrivare alla casa prende l’autobus perché un taxi costa troppo. Durante il viaggio incontra una ragazza che viaggia seduta sul sedile opposto al suo; iniziano a chiacchierare, però, una volta arrivati, la faccenda finisce lì.

A questo punto della storia, la scrittrice punta i riflettori sulla seconda principale protagonista del romanzo: Alice. Iniziano a cadere tutti gli altarini che la donna nascondeva, a partire dalla casa di famiglia che ogni anno lei e i suoi genitori puntualmente affittavano. Si scopre che deve essere demolita per lasciare spazio a un resort e che questo sarà l’ultimo anno disponibile per usufruirne.

Da questo momento in poi le cose si fanno ancora più intricate e si iniziano a capire molte cose su Alice. Durante questa “vacanza” greca ha un itinerario tutto suo da seguire; oltretutto è coinvolta in un caso di sparizione di una ragazza risalente a dieci anni prima. La donna ha continuato a cercare la verità insieme ai genitori della ragazza scomparsa, fatto che non è mai piaciuto alla polizia.

Nel momento in cui la ragazza che Paul aveva incontrato sull’autobus viene stuprata e lui viene interrogato, le forze dell’ordine iniziano a storcere il naso: prima la ragazza scomparsa e adesso un presunto stupratore risiede a casa sua? Non ci sono dubbi che Alice abbia qualcosa a che fare con queste due vicende.

Durante l’interrogatorio Paul continua a rigurgitare bugie ma, a detta sua, solo ed esclusivamente perché Alice era lì presente.

A questo punto sorge il dubbio: chi dei nostri protagonisti sta usando chi?

Questo cambio di prospettiva continuo è la chiave di volta di tutto il romanzo di Durrant. Il lettore è portato a provare per ogni singolo personaggio sentimenti sempre diversi, può passare da amarli a odiarli nel giro di due righe

Questo libro non è tradotto in italiano, ma la scrittura è abbastanza semplice da comprendere in inglese, non serve essere madrelingua e soprattutto è un buon allenamento per chiunque voglia approcciarsi alla lettura in un’altra lingua.

Alla prossima!

Lucrezia Campeotto 

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