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L’infinito tra me e te

Mariana Zapata è nata in Texas ma vive a Pagosa Springs, Colorado, con il marito e due bellissimi alani, Dorian e Kaiser. Ha iniziato a scrivere storie fin da quando ha cominciato a parlare. Sicuramente non ammetterà mai che rubava libri dalla libreria di sua zia a una così giovane età da non capire cosa fosse realmente un romanzo Young Adult con scene spicy. All’inizio dell’adolescenza scriveva fanfiction su boyband e, a vent’anni, ne scriveva sul mondo di Twilight. La spinta necessaria per capire che cosa realmente la distinguesse come autrice e in particolare capire che cosa le piacesse scrivere, gliel’ha data proprio suo marito Chris.

Da quel momento in poi tutti i suoi romanzi vengono caratterizzati da: un umorismo semplice quasi banale, corpi maschili decisamente atletici e un pizzichino di brutte parole. È autrice di 12 romanzi quali: All Rhodes Leads Here, Hands Down, The Best Thing, Luna and The Lie, Dear Aaron, From Lukov With Love, Wait For It, The Wall of Winnipeg and Me (tradotto in italiano come L’infinito Tra Me e Te), Rhythm Chord and Malykhin, Kulti, Under Locke e per finire Lingus.

 

Oggi si parlerà de L’infinito Tra Me e Te. Il romanzo è scritto da cima a fondo dal punto di vista di una dei due protagonisti: Vanessa Mazur. Assistente, chef e colf di uno dei più grandi giocatori di football americano, Aidan Graves, decide di voler abbandonare questa vita troppo pressante e poco soddisfacente a livello personale.

Aidan è un ragazzone criptico, di poche parole e, per riuscire a capire che cosa pensa o che cosa prova, servirebbe un libretto d’istruzioni ben dettagliato. Scalfire la sua armatura di cemento armato richiede tempo, voglia e dedizione. Ha avuto un’infanzia non molto serena, i genitori non l’hanno mai amato, per questo è cresciuto coi nonni; è proprio a causa di questi eventi traumatici del suo passato che è più complicato riuscire a entrare in sintonia con lui.

Vanessa non prende, però, la decisione di licenziarsi da un giorno all’altro anzi, l’autrice dedica pagine e pagine a ragionamenti, pensieri e film mentali che hanno portato la protagonista a questa conclusione. Il suo background non è dei più felici: madre ex alcolista e due sorelle che si contendono la cattiveria di Anastasia e Genoveffa. Nonostante ciò, è molto facile riuscire a empatizzare con lei: tutti i viaggi mentali, i dubbi, le incertezze, le paure e i sentimenti contrastanti portano il lettore a immedesimarsi con lei. Chi non ha mai provato una di queste sensazioni?

Poi arriva il punto di svolta.

Graves si rende conto dell’enorme vuoto che Mazur si è lasciata alle spalle lasciandolo e decide di andare a cercarla, pregandola più volte di tornare al suo fianco, di fare un passo indietro e di sposarlo. Essendo canadese vorrebbe acquisire la cittadinanza statunitense ma, a causa dell’imminente scadenza della sua green card per soggiornare nel paese, il matrimonio è l’unica soluzione (a parere suo) veloce e indolore.

La particolarità di questo romanzo è che è uno “slow-burn”, ossia un romance incentrato sul romanticismo dei personaggi, la cui relazione si sviluppa lentamente. Per questo la storia di Aidan e Vanessa inizia a evolvere e rafforzarsi solo poco prima della metà del romanzo.

La scrittura è molto dettagliata e analizza i sentimenti, le emozioni e tutti i pensieri che passano nella mente della protagonista. Non per questo diventa meno piacevole, ma comunque c’è una piccola critica da riportare. Le descrizioni, infatti, sono davvero troppo prolisse, se fossero più corte tutto il romanzo si ridurrebbe notevolmente, diventando molto più scorrevole e con un ritmo più incalzante, nonostante la tipologia in cui questo libro si colloca.

Non è impegnativo e lo consiglio agli studenti tra un esame e l’altro, per staccare un po’ la spina con una nota di leggerezza.

 

Alla prossima!

Lucrezia Campeotto

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