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Minecraft, il gioco che ha rivoluzionato il mondo videoludico

All’inizio di Aprile è uscito per il grande schermo Un film Minecraft, con la regia di Jared Hess, lungometraggio che vede quattro persone catapultate nell’Overworld, un mondo completamente composto da cubi. Il film sembra proprio essere la conferma di Minecraft come non solo fenomeno videoludico, ma anche culturale. La storia di questo videogioco, però, inizia quasi vent’anni fa.

L’alfa del gioco, cioè la versione più grezza del software, che necessita ancora di essere completato e raffinato, è stata resa disponibile al pubblico nel 2009, lo stesso anno in cui vennero pubblicati alcuni dei giochi più famosi di sempre, come Assassin’s Creed II. Nel 2011 è uscita la versione completa sotto l’egida degli Mojang Studios.

Minecraft, però, non è un gioco come gli altri. Negli anni 2000, infatti, i videogiochi, come spesso anche adesso, non erano mai una produzione fatta da un singolo individuo: creare un videogioco richiede un team, anche molto corposo, composto da programmatori e artisti, senza contare il comparto marketing. I videogiochi di questo tipo hanno un grande budget e vengono definiti, a seconda di quest’ultimo, doppia-A o tripla-A (equivalente dei blockbusters di Hollywood). 

Il “gioco dei cubi”, invece, è un gioco indie (indipendente), viene sviluppato interamente da una sola persona, Markus Persson, detto Notch, fondatore anche di quei Mojang Studios che nel 2011 dettero alla luce Minecraft. Notch, però, abbandonò presto il progetto: dopo la pubblicazione il 18 novembre 2011, le redini vennero prese, dall’inizio del mese successivo, da Jens Bergensten, a cui seguirono varie assunzioni.

Il successo è stato quasi immediato: già l’alfa aveva riscosso successo, soprattutto grazie ai primi youtubers che si erano dedicati al gioco registrandone video e commenti, per poi raggiungere con l’uscita ufficiale nel 2011 più di un milione di copie vendute in un solo mese. Questo è, a dir la verità, il videogioco con più successo di sempre. E’ il primo in classifica come vendite, supera persino Grand Theft Auto V: le copie vendute fino ad ora sono più di 300 milioni.

Il successo è da ricondurre alla sua semplicità e iconicità. Minecraft è un sandbox, cioè un gioco che permette al giocatore di manipolare l’universo di gioco e dare sfogo alla sua creatività. Il giocatore raccoglie risorse (scava, abbatte alberi, coltiva), costruisce le strutture che vuole e si difende dai vari mob, veri e propri mostri che si annidano nell’oscurità, come zombie, scheletri e ragni. Tutto questo avviene in un mondo di gioco completamente composto da cubi. La grafica è, soprattutto all’origine, essenziale, semplice e unica.

Ma se all’inizio il giocatore si ritrovava in un mondo composto esclusivamente da prati verdi, alberi, fiumi e occasionali spiagge, ad oggi, dopo svariati aggiornamenti, si può viaggiare attraverso diversi biomi (pianura, deserto, giungla, savana, etc), incontrando piante e animali unici e potendo raccogliere moltissimi cubi, dall’argilla al legno di acacia, passando anche per rame e zinco.

Minecraft, allora, attraverso il suo design e il suo gameplay innovativi, sempre in aggiornamento, alla creatività dei giocatori, degli influencers e, prima ancora, di Notch, è stato in grado di rivoluzionare il mondo. YouTube, Twitch e altre piattaforme hanno potuto crescere, l’industria videoludica è cambiata comprendendo che prodotti come Minecraft potevano essere indirizzati anche ad un pubblico adulto senza necessità di cambiare le dinamiche e, cosa più importante, ha spinto molte persone a seguire i propri sogni. È stato proprio grazie al suo successo che in molti hanno visto come non fosse necessario avere un grande team e legarsi ad una grande casa produttrice per poter creare videogiochi, e ora giochi indie si possono trovare dappertutto; alcuni, come Papers please, Stardew Valley e Undertale hanno anche riscosso un grande successo a livello globale.

Sperando che possa spingere anche voi a seguire i vostri sogni, buon mining!

Federico Borghese

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