Dell’autrice del libro che andremo a recensire oggi, non sappiamo granché, le uniche informazioni che personalmente ho trovato sono basilari. Alessandra Angelini, nata a Faenza, ha conseguito a Bologna la laurea in Chimica industriale. Considera Bologna la sua città d’adozione, tanto che vi ha ambientato il romanzo di cui parleremo. È appassionata di musica e ama dividersi tra la scrittura e letture di ogni genere.
Nati sotto la stessa stella, pubblicato nel gennaio 2018, è il secondo libro della Bad Attitude Series.
Adesso buttiamoci a capofitto nella storia a sfondo musicale di Amelia e Nico, che ruota tutta intorno alla band bolognese del momento, i Bad Attitude. Nico, ragazzo scappato dalla realtà monotona del suo paesino per vivere la musica, è un tipo taciturno dall’animo buono. È la classica persona che odia i conflitti e, quando se ne accende uno, cerca sempre di placare gli animi. Nessuno gli ha mai dato l’occasione di spiccare in mezzo agli altri ma, adesso, è il suo momento di brillare. Amelia, studentessa di medicina con un marcatissimo conflitto con i suoi genitori, è una fan e amica del gruppo, nonché ragazza (a intervalli regolari) del giovane frontman Julien. È circondata dalle sue due migliori amiche Caterina e Isabella, che l’ha introdotta nel circolo dei Bad Attitude. Ha un carattere al confine tra il vittimismo e l’indecisione, che a tratti la fa risultare molto irritante, così come la sua cocciutaggine e il fatto che non vuole lasciarsi andare. Insomma, fa mettere le mani nei capelli dalla prima all’ultima pagina a chiunque legga delle sue scelte. Le loro due personalità e la loro visione dell’amore sono nettamente agli antipodi.
Chapeau alla scrittrice per essere riuscita a incastrarli perfettamente l’uno nella vita dell’altro. La loro storia, però, non è quella che ci si aspetterebbe da un romanzo New Adult: non c’è nessun colpo di fulmine o amore così travolgente da togliere subito il fiato. No. È una storia d’amore reale, che potrebbe capitare a chiunque nella vita di tutti i giorni. Due amici che, con il tempo, iniziano a conoscersi sempre più intimamente, a sentire e provare sentimenti di volta in volta sempre più forti, così tanto da destabilizzare più che altro Amelia, ritrovatasi al vertice di triangolo amoroso; alla fine, per fortuna, si ritrovano a intraprendere (involontariamente) un percorso di crescita che li farà maturare, rendendoli così delle persone migliori. È un romanzo che combina situazioni reali a quelle fantasiose che le menti creano involontariamente.
La scrittura dell’autrice è molto scorrevole, non molto complicata sintatticamente, ricca di descrizioni che alle volte tendono a spezzare il ritmo narrativo e far perdere il filo del discorso al lettore. Nel complesso è un buon libro, niente di troppo complicato, autoconclusivo e perfetto da portare nella borsa da mare quando ci si vuole rilassare in spiaggia sotto l’ombrellone.
Mi sentirei di consigliarlo a tutte quelle persone che vogliono leggere un romanzo ambientato in una città che tutti conoscono e che, appunto, rende l’esperienza più veritiera e concreta.
Lucrezia Campeotto