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Ventunesimo Secolo

Un Horror Secolare

Tra le ultime uscite al cinema spicca Nosferatu. Il film è scritto, diretto e co-prodotto dal regista Robert Eggers, autore conosciuto per “The Witch” e “The Northman”, quest’ultimo famoso per la rappresentazione dell’epico personaggio di Amleto.

Negli ultimi anni, Eggers si è distinto nel cinema espressionista contemporaneo: un regista visionario, amante delle atmosfere seducentemente macabre e della mitologia orrorifica. Il suo è un cinema di attese, fatto di momenti preparatori che portano ad un climax finale inaspettato e intensamente emotivo; e lui è un maestro nel condurre gli spettatori in questo flusso di eventi che termina con un culmine di emozioni, in grado di ripagare l’attesa. Le sue opere, conturbanti e sconvolgenti, non sono forse adatte a tutti i tipi di spettatori: una delle caratteristiche distintive della sua visione del cinema è infatti la rappresentazione della bestialità, il lato più animalesco di ogni individuo.

Il termine Nosferatu nasce probabilmente da un’antica parola rumena che significa “vampiro”, anche se le sue origini precise non sono mai state del tutto chiarite. Tra le ipotesi più accreditate, c’è quella secondo la quale “Nosferatu” deriverebbe dal termine rumeno “Nesferitu”, la cui traduzione sarebbe “l’insopportabile’ o “l’offensivo”. Data l’origine della parola, la figura è in qualche modo legata al folklore delle popolazioni dell’Est Europa, caratterizzato dalla figura del vampiro. Nei racconti popolari era una figura maledetta, che tornava dal mondo dei morti per succhiare il sangue dei vivi, condannando le sue vittime a un destino simile al proprio. La figura di Nosferatu diventa così la raffigurazione del male assoluto e della morte che cammina tra i vivi.

Nosferatu è un personaggio iconico della letteratura e del cinema, associato alla figura del vampiro, noto al grande pubblico soprattutto grazie al film Nosferatu, eine Symphonie Grauens (Nosferatu, una sinfonia dell’orrore), un capolavoro del cinema tedesco, scritto e diretto da Friedrich Wilhelm Murnau nel 1922. Nosferatu è ispirato alla figura del conte Dracula: non possedendo i diritti del famoso romanzo di Bram Stoker, Murnau tentò di utilizzarne comunque parte della trama, cambiando alcuni dettagli (ad esempio il conte Dracula divenne il conte Orlok). Difficilmente il conte Orlok, protagonista di Nosferatu, sarebbe potuto esistere se non fosse prima esistito il conte Dracula. Nonostante, Murnau, avesse dovuto affrontare il processo per violazione di copyright, perdendola, il film ebbe successo anche in altri paesi.

Il film di Eggers narra, come la storia originale, la storia di Hutter, un giovane agente immobiliare, che viene mandato dal proprio capo in Transilvania per discutere di un’offerta con il misterioso cliente, il conte Orlok. Nel film sono ben rappresentati i luoghi in cui si deve addentrare il giovane per poter raggiungere il suo cliente. Attraverso i fitti boschi innevati della Romania, Hutter raggiunge il macabro castello del conte, dove gli verrà impedita la fuga, perché l’obiettivo del vampiro è raggiungere la sua amata, Ellen. Il conte fa il suo arrivo nella città di Wisborg, in Germania, dove porta con sé peste e morte, per poter raggiungere Ellen e farla sua. Il film si conclude con la morte del vampiro causata dalla stessa Ellen, che si sacrifica per poter salvare il suo amato e porre fine alla tragica vicenda.

Nosferatu non è solo un film ma un vero e proprio mito cinematografico, punto di riferimento per molti altri film dello stesso genere. Nonostante col tempo ci siano state varie interpretazioni del personaggio, l’originale aspetto mostruoso e il design disturbante del vampiro Nosferatu rimangono insuperabili. La sua inquietante figura fisica ha creato un archetipo di vampiro che ha resistito nel tempo. La sua influenza ha segnato l’inizio di un nuovo genere cinematografico e continua ad ispirare scrittori, artisti e registi. La figura del vampiro come simbolo del male, della morte e dell’oscurità ha radici in Nosferatu e continua a far paura anche a distanza di un secolo dalla sua prima apparizione sul grande schermo.

Amra Gusic

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