Ringrazio i Portishead per aver scritto, composto e registrato il pezzo “We Carry On” che ha gentilmente stuzzicato la mia immaginazione. Allego il link della canzone per chi fosse interessato ad una lettura più immersiva: https://www.youtube.com/watch?v=9Y7HsS4bj-4
Intorno al fatuo fuoco bianco danzano. Dinnanzi al loro cuore, cervello e anima. E loro la compongono. Loro sono i suoi tratti fondamentali. Opposti che convivono trovando l’equilibrio. Equilibrio fragile, soprattutto quel giorno….Proprio quel giorno il fuoco bianco cambia colore. Gli opposti non convivono. Proprio quel giorno il fuoco potrebbe estinguersi. Con lui tutto il resto.
Il Rosso si avvicina al fuoco e di rosso lo colora. La rabbia si incendia e infuria sul resto. Il cielo terso ormai è estinto, rimpiazzato da una pioggia violenta e rossastra.
La pioggia cola sugli altri, tutti si svegliano. La rossa rabbia gli ha dato il buongiorno.
Il Rosso è sempre surriscaldato, nervoso, ma sempre ben accetto e necessario.
Gli altri lo sanno.
Il Verde quando serve non c’è. Se il fuoco rimane rosso per troppo tempo è un problema.
Il cielo da rosso passa a nero e a quel punto tornare alla luce è dura, quasi infattibile. Ma dipende. Dipende se l’equilibrio si risana.
Il Verde è lì nel bosco, calmo come sempre. Rientra e va dal fuoco rosso.
Il Verde comincia ad arrossire a causa della pioggia. Ma è solo liquido volatile, non lo cambierà nella sua essenza. Il Verde raggiunge il Rosso e assieme rendono il fuoco giallo.
Ora il Sole è sorto assieme al Giallo che come sempre cerca di rallegrare tutti, o almeno ci prova. Il Sole è alto in cielo, sembra quasi sorridere. La pioggia rossa e furibonda si è tramutata in piccoli colibrì con tonalità rosse, verdi e gialle a somiglianza dei propri creatori.
Il Giallo si avvicina al Blu, sempre messo in quella scomoda posizione fetale, terrorizzato da ciò che lo circonda, compresi Il Verde ed il Giallo; rannicchiato con la testa tra le gambe e il terrore di tutto viene avvicinato dal Verde che prova a calmarlo invano. Poi il Giallo cerca di dargli un po’ di gioia ma niente. I due quindi lo prendono di forza, il Blu è completamente terrorizzato, e con calma felicità viene trasportato al fuoco. Gli altri dicono al Blu di danzare assiemee così il Blu, terrorizzato, danza assieme a loro. Il Verde intanto torna con calma al bosco, pensando di non essere più utile.
Il Rosso danza furibondo. Il Giallo danza gioioso. Il Blu danza terrorizzato.
Così si sveglia il Marrone, disgustato come sempre.
Al Marrone fa schifo la rabbia esagerata del Rosso, o la gioia sfrenata del Giallo, ma anche l’innato terrore del Blu. Al Marrone disgusta tutto, anche sé stesso. Lo disgusta quel Sole dominatore dei cieli e lo disgusta quella pioggia violenta che era già passata, Lo disgusta anche solo pensarla.
Il Rosso, il Giallo e il Blu sono stufi di danzare sentendo le lamentele del Marrone. I tre smettono all’unisono e se ne vanno per mano arrabbiati, felici e tristi.
La fiamma quindi rimane marrone. Al Marrone disgusta anche il suo nome, il suo aspetto e quello del fuoco che lui stesso causa. Ripensa inorridito alla serata del giorno prima, quindi disgustato se ne va.
Così pian piano la fiamma si schiarisce per poi scurirsi. Prima di scurire però diventa rosa.
Il Rosa si sveglia imbarazzato e raggiunge la fiamma risplendente del suo colore. Lì si accovaccia pensando a quello che ha fatto anche lui la sera prima. Che imbarazzo!
Da rosa le sue guance diventano rosse e un po’ di rabbia si fomenta in lui.
Il Rosso ha sentito il suo colore colonizzare le guance del Rosa. Quindi ancora mano per la mano con il Giallo raggiungono il fuoco rosa. Toccano la mano del Rosa che perde le sue guance rosse e decide di lasciare spazio al Rosso e al Giallo, che assieme richiamano L’Arancione.
L’Arancione passionale come sempre salta addosso al Rosso e al Giallo. Rompe l’equilibrio che si era creato tra le mani dei due. Il Rosso è sempre più rabbioso, il Giallo sempre più gioioso.
L’equilibrio va ricomposto, pensa calmo il Verde, ma manca il Viola; starà dormendo?
Il Rosso e il Blu devono riunirsi per svegliare il Viola. Devono trovare l’equilibrio.
L’Arancione cerca di convincere il Rosso scusandosi per la sua irrefrenabile passionalità, mentre il Verde ed il Giallo collaborano per convincere il Blu, come sempre in posizione fetale.
I due una volta persuasi si prendono per mano, trasmettendo un po’ di rabbia e di paura, sentimenti difficili da gestire assieme. Ma aiutati dal Verde, dal Giallo, dall’Arancione, dal Marrone e dal Rosa, ci riescono, tutti per mano. Al momento opportuno solo il Rosso ed il Blu dovranno stare soli, tenersi per mano ed essere forti.
Così i due danzano furiosamente e paurosamente rendendo il fuoco viola.
Dall’alto della montagna che sovrasta il bosco e il fuoco si sente un fischio.
Tutti insieme guardano in alto. Vedono dolcemente cadere il Viola. Tocca il terreno come una piuma, si appoggia con tutta la sua malinconia. Arriva al fuoco anche lui, danzando come pochi e ipnotizzando tutti gli altri. Lui sa che non sono al completo. Lui sa che manca uno all’appello. Sa che arriverà a breve e sa che tutti lo temono.
Così all’improvviso il fuoco diventa grigio. Il Grigio compare, rendendo il Sole nuvole e i colibrì nebbia. Il Grigio si fa notare in tutta la sua tristezza. Il Blu è più terrorizzato che mai. Il Rosso vorrebbe annientare tutto dal nervoso. Il verde non si calma più alla vista del Bosco. Il Giallo senza il Sole si deprime. Il Marrone è come sempre disgustato. Il Rosa sembra rosso dall’imbarazzo.
La nebbia è accompagnata da una leggera e fastidiosa pioggia. Tutti si allontanano velatamente dal fuoco, dalla tristezza del Grigio.
Solo il Viola rimane vicino a lui. Il Grigio guarda triste il suo abbandono e inizia a grondare lacrime pesanti quanto la sua anima grigia. Il Viola malinconico e saggio lo prende per mano colorandolo un po’. Il Viola poi urla di rabbia malinconica agli altri. Urla di rabbia la loro brutale cattiveria e in un certo senso debolezza. Una debolezza che non li porterà mai a niente se non alla solitudine. Urla di rabbia che se il Grigio è triste è perché non è accarezzato dal Verde o dal Giallo, dal Rosso o dal Blu, dal Marrone, dall’Arancione o dal Rosa.
Urla di rabbia che se non ci teniamo tutti per mano e danziamo, la fiamma non sarà più bianca e luminosa ma nera e buia, senza Rabbia, Calma, Gioia, Paura, Disgusto, Imbarazzo, Passione, Malinconia e Tristezza.
Se non danziamo insieme per mano attorno al fuoco, saremo per sempre persi.