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Il Salotto Letterario

Wonder

 

Rachel Jaramillo Palacio, classe 1964, è l’autrice di svariati bestsellers. Scrittrice statunitense, di origini colombiane ma nata nel Queens, adesso vive a New York insieme a suo marito e ai suoi due figli. Per oltre vent’anni è stata direttrice artistica, graphic designer e illustratrice di copertine per libri del calibro di Peter Pan: The Original Tale of Neverland e il romanzo rosa Ride Baby Ride. Ha aspettato per tanto tempo l’occasione di pubblicare un romanzo tutto suo, riuscendo a mettere su carta il suo sogno, dopo aver scorto una bambina speciale e diversa dagli altri un giorno del 2012, davanti a una gelateria. Grazie a questo incontro, nel giro di poco tempo nasce il libro che noi oggi conosciamo con il nome di Wonder.

“Ciò che mi ha colpita non è stata la ragazzina, ma la mia reazione: sono stata presa dal panico, temevo che mio figlio di tre anni vedendola avrebbe reagito urlando […]. Alle mie spalle ho sentito la madre della ragazzina che, con voce molto calma diceva: “Forse è ora di tornare a casa”. Mi sono sentita un verme e non sono riuscita a dimenticare questa esperienza”, queste le parole dell’autrice riguardo all’idea all’origine del romanzo.

Dopo il successo del suo primo romanzo, R. J. Palacio, nome d’arte, in quanto Palacio è il cognome della madre, pubblica altri tre libri con protagonisti i tre amici di Wonder, in ordine di uscita: Il libro di Julian, Il libro di Christopher e Il Libro di Charlotte, che compongono la saga A Wonder Story.

 

Il protagonista della storia è Auggie, un bambino nato con una malformazione facciale conosciuta con il nome di sindrome di Treacher- Collins, una rara malattia ereditaria che colpisce le fattezze di una persona lasciando inalterato tutto il resto. Sa di essere diverso dagli altri, ne è consapevole, egli stesso non si vede bello, si vede quasi come un “mostro” nonostante nessuno nella sua famiglia glielo abbia mai fatto intendere. Si trova ad affrontare molte impervie sfide durante il corso della sua vita. Dopo esser stato cresciuto sotto una campana di vetro, decide di affrontare la sua più grande impresa: la scuola pubblica. Una marea di dubbi attanaglia la mente di Auggie e della sua famiglia: i compagni lo accetteranno? Gli insegnanti riusciranno a gestire la situazione? Riuscirà a farsi degli amici veri?

Questa è una storia che dovrebbero leggere sia gli adulti che i più piccoli: coraggio, tristezza e amicizia sono le parole cardine di questo romanzo. Con ironia, intelligenza e le paure di ogni ragazzino durante l’adolescenza, Auggie riesce ad affrontare il suo primo anno di scuola con successo, grazie al sostegno dei suoi nuovi amici e dei professori, che hanno imparato a guardare oltre. La trama è semplice, ma il lascito di questo libro non è per niente elementare. Tocca davvero molti temi importanti con estrema delicatezza: paura del diverso, bullismo, coraggio di iniziare da capo e, soprattutto, coraggio di essere sé stessi. Quest’ultimo tema è quello che fa riflettere più profondamente: siamo davvero noi stessi ogni giorno? La maggior parte delle persone ha il timore di mostrarsi realmente per quello che è. Auggie ha lo stesso problema, non tanto per il fatto che non si sente sufficientemente intelligente o abbastanza in gamba, ma perché le persone lo giudicano per la sua faccia ancor prima di averci parlato o di averlo conosciuto realmente.

È un libro che a parere mio non ha eguali. La scrittura è semplice, scorrevole, la narrazione fluisce senza frammentazioni. Nel 2017 è diventato anche un film, molto fedele al libro, che consiglio vivamente.

Alla prossima!

Lucrezia Campeotto

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