Howard Phillips Lovecraft è nato nel 1890 a Providence, Rhodes Island, la stessa città in cui poi morì nel 1937. Sebbene di modesta fama in vita, dopo il suo decesso è stato riconosciuto come uno dei maggiori autori gotici e fantastici del Ventesimo secolo, molti lo considerano addirittura come il padre del genere horror e della fantascienza.
Dopo essere rimasto a soli otto anni orfano di padre, venne cresciuto dalla madre, dalle zie e dalla nonna e dal nonno materni; proprio la figura del nonno fu motore per la sua produzione letteraria: appassionato di letteratura gotica e fantastica, incoraggiò il piccolo Lovecraft a leggere le fiabe dei fratelli Grimm e Le mille e una notte, che diventeranno la base per il suo Necronomicon e il personaggio Abdul Alhazred.
La morte della nonna si rivelò essere un altro punto cruciale per la sua creatività: l’evento fu talmente traumatico da causare all’autore costanti incubi, spesso caratterizzati da presenze demoniache, fonte per i suoi lavori futuri. Forse proprio il collegamento diretto tra le sue opere e i simboli dell’ inconscio è stato uno degli elementi che hanno determinato il suo duraturo successo.
Vittima di esaurimenti nervosi e di una salute molto fragile, non riuscì nemmeno a completare gli studi liceali, ma ciò non gli vietò comunque di scrivere e pubblicare articoli su svariati giornali, molti aventi come tema l’astronomia.
In seguito pubblicò anche dei saggi, come Supernatural horror in literature (L’orrore soprannaturale in letteratura, 1927) e ricevette la proposta di dirigere Weird Tales, opportunità che però rifiutò. La gran parte delle sue storie sono apparse nel magazine, mentre per vivere lavorava come ghostwriter, nonostante ciò per tutta la vita rimase molto insicuro dei suoi lavori, influenzato anche dal rifiuto da parte della redazione di Weird Tales di alcuni suoi racconti, che pubblicati però su Amazing stories e su altre riviste, tanto che Alle montagne della follia fu pubblicato solamente grazie alla prepotente spinta di Donald Wandrei.
Le sue storie brevi sono per la maggior parte ambientate in New England, Stato che l’autore conosceva molto bene e la cui vitalità e cultura emergono nella prosa, tanto che fa la sua entrata persino il dialetto locale, il tutto caratterizzato da una componente mitologica del tutto originale, di Cthulhu e dei Grandi Esseri, anche se alcune storie esulano dall’argomento. Un ruolo importante l’ha sicuramente giocato l’influenza di Edgar Allan Poe, Lord Dunsany, Arthur Machen e delle nuove scoperte scientifiche.
Sebbene lo stile e il lessico utilizzati siano molto classici, considerabili quasi antiquati, e la prosa raggiunga livelli di lirismo molto alti, la lettura delle sue opere risulta comunque molto piacevole e contemporanea, tanto che autori come Stephen King ne sono tutt’ora ispirati.
Temi cruciali nei suoi scritti sono la corruzione e la ricerca delle conoscenze proibite, spesso disperata e portatrice di follia, mentre il mondo è intriso di negatività e i personaggi sono impotenti, vittime delle circostanze, degli dei e del destino.
Il mese di ottobre richiama Halloween, rendendolo dunque, il momento più adatto per esplorare questo formidabile autore.
The call of Cthulhu (Il richiamo di Cthulhu) è probabilmente il racconto di Lovecraft più famoso in assoluto. Scritto nel 1926 e pubblicato per la prima volta nel 1928 su Weird Tales (Weird Tales, Febbraio 1928), ispirato dalla poesia Il Kraken di Alfred Tennyson e da L’Horla di Guy de Maupassant. La storia segue Francis Wayland Thurston e i diari e i documenti del defunto prozio George Gammell Angell, in un indagine su un culto della Louisiana, mentre le notti sono tormentate da incubi e cantilene. L’eredità lasciata da questo racconto è immensa: giochi da tavolo e di ruolo sono stati ispirati ad esso, ma anche svariati videogiochi, tra cui l’omonimo Call of Cthulhu, canzoni come The call of Ktulu, traccia del secondo album dei Metallica Ride the lightning, e varie produzioni cinematografiche, una delle più recenti Underwater del 2020.
Pubblicato nel 1936 su Astounding Stories (Astounding Stories, Febbraio 1936, Astounding Stories, Marzo 1936, Astounding Stories, Aprile 1936), ma uscito in traduzione italiana solo trent’anni dopo, At the mountains of madness (Alle montagne della follia), è un romanzo breve che, ispirato dall’opera di Poe The narrative of Arthur Gordon Pym of Nantucket (La storia di Arthur Gordon Pym di Nantucket), narra la storia di un’esplorazione in Antartide e della riscoperta di un’antica civiltà perduta nascosta sotto il ghiaccio. Scritto in prima persona, la narrazione cala il lettore in uno degli ambienti più inospitali e misteriosi del mondo, comunicando un forte senso di angoscia e straniamento, e collegandosi a molte delle altre storie lovecraftiane. La storia è stata poi trasposta sotto forma di graphic novel sia nel 2010 da parte di I. N. J. Culbard, sia nel 2019 da Gou Tanabe, mentre elementi della storia sono stati un punto di partenza per film come Alien, diretto da Ridley Scott e scritto da Dan O’Bannon, del videogioco del 1995 Prisoner of ice, la novella A colder war (Una guerra più fredda, 2000) di Charles Stross, che si presenta come un vero e proprio sequel del romanzo, e il videogioco Edge of Nowhere, prodotto nel 2016 da Insomniac Games.
Dagon è una storia breve pubblicata su The Vagrant nel 1919 e repubblicata su Weird Tales nel 1923 (Weird Tales, Ottobre 1923). La storia è offerta dal narratore in una sorta di testamento e ripercorre gli eventi accaduti in seguito ad un suo incidente durante la Prima Guerra Mondiale. Seppur molto breve, le parole mantengono il lettore attaccato alla pagina e lo trasportano in un mondo di orrore e confusione, che l’autore è riuscito a rendere in modo splendido anche perché basato su un suo incubo. Anche questo racconto è stato trasposto da Gou Tanabe sotto forma di manga. La storia può anche essere ascoltata nella versione illustrata da Christopher Edwin Steininger, pubblicata sul suo canale YouTube nel 2020 (DAGON by H. P. Lovecraft (Illustrated)).
The case of Charles Dexter Ward (Il caso di Charles Dexter Ward) pubblicato postumo nel 1941, è uno dei romanzi brevi più conosciuti dello scrittore, pubblicato a puntate sulla rivista Weird Tales (Weird Tales, Maggio 1941 , Weird Tales, Luglio 1941). Ambientato nella città natale dell’autore, Providence, la vicenda narra dell’ossessione del protagonista, Charles Dexter Ward, per il suo antenato Joseph Curwen, esplorando, come in molte sue opere, il tema della follia, dell’ossessione e anche dei limiti umani. Sebbene lo scrittore stesso non ritenesse la storia degna di pubblicazione, è stata invece apprezzata da lettori, critici ed artisti, tanto da diventare la base del film The resurrected di Dan O’Bannon e del videogioco Necronomicon: The dawning of darkness, venendo anche adattata per la serie radiofonica della BBC The Lovecraft investigations.
The shadow over Innsmouth, in italiano conosciuto come La maschera di Innsmouth o L’ombra su Innsmouth, è stato pubblicato lo stesso anno di Alle montagne della follia ed è considerata una delle opere migliori di Lovecraft, definito da Giuseppe Lippi come uno dei suoi più autentici capolavori. A differenza degli altri scritti, questa non è stata pubblicata su una rivista, ma direttamente in forma di libro, senza però riscontrare un grande successo: solo duecento copie vennero vendute. La storia viene raccontata da Robert Olmstead, uno studente interessato alla città di Innsmouth, un interesse che però si rivelerà determinato dal sangue. Molti videogiochi hanno ripreso trama, temi e ambientazioni da quest’opera, tra cui The sinking city (2019), Chronicle of Innsmouth (2015), Shadow of the Comet (1993) e Call of the sea (2020), mentre Gou Tanabe, nel 2020, l’ha adattata in una graphic novel.
The Dunwich horror (L’orrore di Dunwich), pubblicato su Weird Tales nel 1929 (Weird Tales, Aprile 1929), è ambientato nella fittizia città di Dunwich, Massachusetts, dove sembrano annidarsi forze oscure ed incomprensibili all’uomo. L’influenza dell’autore gallese Arthur Machen risulta evidente, tanto che alcuni critici, tra cui Robert M. Price, ritengono il racconto un vero e proprio omaggio a Machen. A differenza di altre occasioni, Lovecraft era molto fiero di questa sua opera e la riteneva talmente terrificante che forse non avrebbero nemmeno osato pubblicarla e alla sua pubblicazione la soddisfazione fu grande, non aveva mai guadagnato così tanto con una singola storia. Come tante altre opere, anche questa è stata adattata sul grande schermo: The Dunwich horror (in italiano Le vergini di Dunwich), diretto da Daniel Haller, è uscito nelle sale nel 1970, Beyond the Dunwich horror, diretto da Richard Griffin, è invece uscito nel 2008. Esiste inoltre un adattamento in manga firmato sempre da Gou Tanabe.
Tutti questi titoli costituiscono solamente un briciolo dell’intera produzione lovecraftiana, ma possono essere un ottimo punto di partenza per familiarizzare con l’autore e divertirsi durante il mese più spooky che ci sia.
Buona lettura!
Federico Borghese