Arte, Vaca, Flambert, Double ed io ci troviamo nuovamentedavanti al pub Triade.
La luce diurna è stata voracemente divorata dal buio. Ilbuio è stato a sua volta divorato dal soffuso bagliore dei lampioni, che solo in questo vicolo riprendono lo stile vittoriano.
Stiamo tutti finendo la sigaretta, compreso Double. Double mentre fuma non smette di fissare Vaca e lui, come si puòimmaginare, si sente a disagio; di fatto fa un tiro dopo l’altro cercando di calmare la sua ansia. Un’ansia che lo pervade e lo fa sentire piccolo e insicuro. Un’ansia generata da quel maniaco di un procione addomesticato.
Un procione molesto è l’animale che ci accompagna.
-Arte!
Grida Mac dalla finestra.
-Mac!
Risponde a tono Arte.
-Ah, giusto… siete tornati anche voi due.
Parla con un po’ di malavoglia Mac, riferendosi a me e a Vaca.
-Ma che bello, Flambert con Double!Finalmente uno dei nostri! Continua Mac.
-Mac, è sempre un onore essere qua, nel tuo locale.
Risponde educatamente Flambert assieme a Double, cheannuisce senza smettere di squadrare Vaca.
Il locale è pieno sia fuori che dentro, abbiamo circa un’oraprima che chiuda i battenti. Poi dovremmo passare al prossimo pub. Il penultimo e terzo pub: il Buso.
Vaca beve un’altra Sour, non Ipa, una Sour Ale;probabilmente è meno disturbante per lui a livello intestinale.
Arte beve con classe un’ottima Oyster Stout; scura, cremosa e con le ostriche. Flambert degusta, alzando ilmignolino per sorseggiare, una Triple West Coast Ipa di un ottimo birrificio nordico.
Double si intristisce quando vede Flambert bere una TripleIpa, e non una Double. Così, per soppiantare il dolore, decide di trangugiare svariati bicchieri di whisky bello tostato.
Io, come al solito e senza originalità, bevo una West Coast Ipa.
Ci piazziamo fuori, in piedi a parlare, a bere, a fumare, a danzare. Solo Vaca fa una cosa in più, o forse è meglio dire che la subisce: Vaca è anche molestato da Double, che a quel punto, dopo aver bevuto tutto quel whisky, è diventatoparticolarmente molesto. Ciò solo con Vaca. Amore a prima vista.
-Felo, il fottuto procione parla! Hai sentito?!
-Vaca basta delirare, bevi la tua Sour e cerca di non pensare aquella tenera bestia!
-Felo tu non capisci! Credimi che è fottuto in testa quelmaniaco. Lo odio Ha sempre un’erezione quando mi guarda!
Le nostre chiacchiere sono interrotte da un improvviso suonodi trombe.
Trombe reali. Trombe che ci avvisano. Trombe che notificano l’arrivo di un Duca. Non un Duca qualsiasi, ma il Duca di Colloredo.
Al terzo trillo le trombe evocano un lunghissimo tappeto rossoche ricopre per intero il vicolo.
Dall’estremità destra della stradina, quella che porta alla viaprincipale del centro, un esercito sbuca trombettando e marciando. Che sia l’armata perduta di re Cambise?
In realtà, con il loro avvicinarsi, si nota che sono due persone.Noi tutti, però, cominciamo a vederci doppio. Un incubo per Vaca, vedere due Double.
Una delle due figure comincia a correre verso di noi.
-Saluti! Il mio nome è Urbano. Sono il fedele consigliere disua maestà, il Duca di Colloredo. Ne segue un silenzio spezzato da risi vari. Poi Urbano continua.
– Siamo arrivati con la nostra corte sino alle porte nord della città. Purtroppo, le guardie hanno bloccato e sequestrato tuttala nostra carovana reale. Sua maestà e la mia umile persona, siamo abilmente arrivati a piedi fin qua. Finalmente la Trinità è stata trovata.
-Chiude tra un’ora laTrinità! Urla sarcasticamente Arte.
-Voi cosa dite?! Devo avvisare sua maestà. Giungeranno nuove informazioni il più presto possibile. In ogni caso auguroa tutti voi, raffinati gentiluomini, la più gloriosa delle serate! Amen.
Con questo Urbano corre verso il Duca. Borbottano e concalma, calpestando il mare rosso su cui camminano, si dirigono verso di noi.
Il procione scosta per la prima volta lo sguardo da Vaca e fissai due avvicinarsi ringhiando. Arte borbotta con Sandra, sua consorte appena arrivata. Flambert ridacchia nel vedere Double rabbioso. Poi si sente qualche risata qua e là. Gente irritata per qualche motivo. Mac che guarda dalla finestra sorridendo.
Vaca ed io ammiriamo i due avvicinarsi. Ammiriamo inmaniera ironica ovviamente. Ce ne vuole a fare una roba del genere. Rispetto.
Urbano è vestito elegantemente ma con uno stile più adeguatoai tempi nostri; il Duca porta un tricorno nero e dorato in testa, una lunga giubba nera con bottoni d’oro, un giusta corpo di velluto viola con anch’esso i bottoni scintillanti. Un’orridaparrucca nera gli schiaccia la testa. Nella cinta tiene una spada che pare da cerimonia. Probabilmente finta, se lo hanno già perquisito.
-Buonasera!
Gridiamo io e Vaca per primi! Arte e gli altri non sembranointeressati più di tanto. Flambert e Double invece sì.
Il Duca ci guarda e ci fa un gesto di capo, toccandosi ilcappello. Sembra muto. Zitto zitto entra nel pub.
Il procione osserva il Duca dalla finestra. Il Duca si è accorto di essere osservato. Urbano ordina per il Duca.Escono fuori con due birre. Il Duca beve una pinta diImperial
Stout; trattandosi di un Duca ci sta, credo. Urbano sorseggiadelicatamente una piccola Pils. Il Duca non rivolge l’attenzione a nessuno, se non al suo consigliere.
La calma del Duca viene interrotta come le nostre chiacchieredi prima; un altro squillo di tromba emerge dalla parte opposta da cui il Duca ci ha raggiunti.
Uno, due, tre suonate ci toccano i timpani con violenza.
Appare un altro esercito. Avvicinandosi si tratta, in realtà, diuna sola persona.
-Impostore! Villano! Disonorevole!
Urla un uomo tale e quale al Duca, ma con vestiti candidi epieni di luce. Il vero Duca di Colloredo ci ha raggiunti.
-Cosa pensavi di fare, eh? Come potevi credere che nessuno avrebbe saputo? Spacciarti per il Duca diColloredo! Ma senti questo. Mi vergogno e sonoarrabbiato. Tace e si calma. Dopo continua.
-Intanto però, vai alla Corte di Colloredo. Fai lo schivo e vainelle tue stanze. Come se non fosse successo niente.
Prende di nuovo fiato. Poi prosegue.
-Scusate miei educati signori e dame ora qui presenti. Purtroppo, il Demonio ha punito il mio innocente gemello. Tutti lo conoscono come il mio gemello cattivo. Nessuno lo conosce veramente, un cuore tenero. La mente, invece, disturbata da un male oscuro. A causa dei suoi disturbi nonpuò svolgere il ruolo di Duca. Mi scuso se ha osato disturbarequalsiasi tra i presenti. Mi scuso anche per il suo ignobile gesto di spacciarsi per chi non può essere.
Poi tace e si rivolge al fratello gemello.
-Fai rientro a casa. Ma non spacciarti più come il vero Duca di Colloredo. Se prometti solennemente di farlo, non dirò nulla a madre e a padre. Non dirò della Carovana sequestrata.Tralascerò il fatto che ti ho visto bere quando non potresti; ilprete te lo aveva vietato, rimembri?
Il gemello si rattrista, finisce d’un sorso la birra e se ne vacol musone assieme a Urbano. Il Duca poi si rivolge un po’ a tutti, ma pochi lo ascoltano e dice:
-Va saputo che mio fratello gemello nacque seicentosessantasei secondi dopo di me. Almeno così disse ilprete; lo stesso che gli disse di non bere, sennò il Demonio sisarebbe impossessato di lui per avere un’anima tanto debole.
Il Duca un po’ affranto prosegue.
-Alla fine un po’ di alcol che male potrà fare? O forse lui hadavvero un’anima o una mente tanto fragili? Ne discuteremoin opportuna sede. In un attimo più opportuno per tutti.
Il nobile tace. Poi urla.
-Gradirei una bella pinta! Urrà!
Il Duca vero è rimasto al pub e si è preso una pinta; unadelicata Grisette a fermentazione spontanea, birra leggermente acida e agrumata.
Dopo si è messo a parlare con Vaca, particolarmenteaffascinato da questo nobile apparentemente uscito da altri tempi.
Io sono alla quinta pinta. Ora basta West Coast Ipa. Andiamo di DDH West Coast Ipa. Non cambia troppo in realtà, solo unpo’ più luppolata. Davvero buona. La bevo rapidamente che è tardi.
-Grazie Mac. Ti pago subito così tifacciamo chiudere. Dico io unsbiascicando leggermente.
-Stai biascicando, Felo. Sì, paga ora che magari ti dimentichi!Tu e Vaca, questo giorno dell’anno, diventate proprio pattume!
Scoppia poi in una risata. Mi saluta dandomi la mano.- Buona chiusura!- Buona fortuna Felo! Soprattutto buon risveglio domani,sempre se ti risveglierai!
Chiudo la porta del pub e noto che Double si è unito, nelfrattempo, a Vaca e al Duca.
Il Duca parla a Vaca e intanto accarezza Double. Double fissa Vaca. Vaca si accorge di Double e comincia a perderela concentrazione, non segue più bene il monologo del , ma lui continua a parlare come niente fosse. Vaca, poi, inizia a fissare intensamente l’animale. Lo sente parlare attraverso la sua smorfia malefica.
-Vaca, stai attento. Il prossimo pub è il Buso, ricordi? Sai cosavuol dire? Non lo sai? Beh, probabilmente lo scoprirai.
Vaca sussulta. Il Duca si preoccupa e gli chiede come sta.Vaca è confuso mentre fissa muto il Duca. Come non capirlo, è perseguitato da un procione depravato.
Dopo poco, Vaca si riprende. Si scusa al Duca e si avvicina ame con fare preoccupato.
-Felo, ti prego ascoltami!
-Dimmi Vaca.
Lui abbassa il tono di voce.
-Double mi ha parlato. Mi ha detto che mi vuole fare qualcosaal Buso. Cioè, qualcosa al mio buso, al pub Buso. Ti prego credimi! Dobbiamo fermarlo!
Vaca tace e mi guarda attendendo una risposta.
-Vaca, in effetti ho notato che Double ti fissa, ansima e hadurelli. Del fatto che abbia parlato mi sembra decisamenteimprobabile ma non importa, magari può parlare; in ogni casopoco probabile. Facciamo così, io vedo dall’esterno la situazione e in caso di necessità ti aiuto, o magari parlo con Flambert.
-Va bene, Felo. Andiamo alBuso allora. Poi Vaca si gira e si rivolge al nobile.
-Duca, lei ci segue al pub Buso?
-Si mio onorevole egregio signor Vaca, proseguiamo e diamoun termine a questa interessante Notte dei Pub. Urrà!
Tutti abbiamo pagato. Arte e Sandra sono già diretti al Buso. Noi qua dietro siamo molto più lenti e traboccanti di alcol. Barcolliamo ma non molliamo. Solo Flambert, il Duca e non so come anche Duble stanno dritti. In realtà la maggior partestanno dritti; solo io e Vaca no. La testa gira ma il mondo sta fermo, come sempre. In realtà anche noi, circa.
È il momento di andare al Buso, che è il terzo pub, ma è ilquarto che si frequenta. O è il terzo. Quarto? Non lo so, l’alcol si fa sentire. E si fa sentire in maniera strana, quasi psichedelica.
Al Buso!