Categorie
Il Salotto Letterario

Alla scoperta della figura dello scrittore con Sul mestiere dello scrittore e sullo stile di Arthur Schopenhauer

Arthur Schopenhauer è un filosofo tedesco nato il 22 febbraio 1788 nella città di Danzica. Tra i suoi scritti ricordiamo Sul mestiere dello scrittore e sullo stile inserito e pubblicato nel 1851 in Parerga e Paralipomeni.

Come si evince dal titolo di questo scritto, l’obiettivo del nostro filosofo è stato quello di introdurre la figura dello scrittore, o meglio, ciò che lui intende per scrittore, focalizzandosi sullo stile che dovrebbe caratterizzare la sua scrittura. 

Per comprendere al meglio lo scrittore, Schopenhauer presenta una prima distinzione che è necessario considerare, ossia quella tra «coloro che scrivono per l’amore della cosa» e «coloro che scrivono per scrivere». 

I primi sono gli scrittori che scrivono quando sentono di dover comunicare qualcosa, un’esperienza, un sentimento, una parte del loro vissuto; i secondi invece sono quelli che scrivono perché spinti da un’altra ragione: il profitto. Poiché questi ultimi non hanno la necessità di esprimere questioni che davvero sentono come proprie, è molto probabile che anche il linguaggio che utilizzano non sia appropriato. L’autore, infatti, osserva come manchi chiarezza ed efficacia nelle loro esposizioni. Strettamente connesso ai loro contenuti è il modo stesso in cui questi ultimi pensano ed elaborano i propri concetti che infatti, mascherati da espressioni poco comprensibili, risultano vuoti. 

«L’astrusità è parente dell’assurdità, e ogni volta è infinitamente più probabile che essa celi una mistificazione piuttosto che una qualche intuizione profonda». 

Differentemente gli scrittori «che scrivono per l’amore della cosa» intendono comunicare in modo semplice e chiaro manifestando la ricchezza del loro pensiero. Per valutarne realmente la ricchezza è necessario rivolgersi al modo in cui uno scrittore pensa e dunque allo stile, in quanto «rileva il carattere formale di tutti i pensieri di un uomo». Lo stile è allora essenza di ogni autore, il tratto caratteristico che lo definisce e che lo rende riconoscibile tra altri. Quindi nuovamente si torna alla distinzione di partenza ma con un elemento in più: saranno coloro che seguiranno la naturalezza del proprio stile ad essere definiti scrittori autentici. Ciò vale in virtù del fatto che essi possono esprimersi liberamente; i restanti invece, incapaci di ascoltarsi e intimoriti dal possibile fallimento, presentano lavori fin troppo articolati ma privi di sostanza.  

Questa è la tesi esposta dal filosofo Arthur Schopenhauer: sarà corretta? Ai futuri lettori la risposta!

Sul mestiere dello scrittore e sullo stile può essere un’ottima occasione di lettura, in quanto le questioni trattate offrono ampi margini di riflessione riguardo al ruolo fondamentale dello stile nella letteratura contemporanea. 

Allegra Vernoni

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *