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Il miglior libro del primo quarto di secolo?

Secondo un sondaggio promosso dal supplemento settimanale Book Review del The New York Times, L’amica geniale di Elena Ferrante è considerato il miglior libro del XXI secolo (almeno del primo quarto).

La Book Review del The New York Times ha deciso di celebrare i primi 25 anni di questo secolo con un progetto ambizioso: identificare i 100 libri più significativi e influenti della nostra epoca. In collaborazione con il loro dipartimento di analisi dei dati e giornalismo investigativo. Il sondaggio ha coinvolto oltre 503 professionisti del settore letterario, tra cui scrittori, critici, giornalisti, traduttori, editori, librai e bibliotecari, che hanno scelto le 100 opere più rilevanti del XXI secolo.

Ecco come è stato condotto il sondaggio. Ogni partecipante poteva interpretare il termine «migliore» a suo modo. Per alcuni significava semplicemente “preferito”. Per altri, erano libri destinati a durare per generazioni. Le uniche regole: ogni libro doveva essere pubblicato negli Stati Uniti, in lingua inglese, dal 1° gennaio 2000 in poi. Anche il celebre Stephen King ha partecipato al voto, scegliendo per esempio Espiazione di Ian McEwan, Il cardellino di Donna Tartt e Il complotto contro l’America di Philip Roth.

Secondo la giuria, L’amica geniale ha ottenuto il primo posto perché: «Leggere questo romanzo incisivo e indimenticabile è come andare in bicicletta sulla ghiaia: è grintoso, scivoloso e snervante, tutto allo stesso tempo». (link al NYT)

Al primo posto, come miglior libro del XXI secolo, troviamo My Brilliant Friend, ovvero, nella traduzione di Ann Goldstein, L’amica geniale di Elena Ferrante. Ferrante è presente anche con un altro titolo nei primi cento: ha conquistato l’ottantesimo posto con con il quarto e ultimo volume Storia della bambina perduta. Sebbene Ferrante non esista ufficialmente, ha scritto il libro più amato dagli americani, ed è considerata una delle più grandi scrittrici di tutti i tempi secondo The New York Times Book Review.

Un bildungsroman e un’autofiction, ma dallo stile pop, che raccontano un’intera città, Napoli. Protagoniste due ragazze cresciute in un quartiere povero e violento: la diligente e rispettosa Elena e la sua carismatica e selvaggia amica Lila, dotata di una feroce intelligenza. Da qui, riflessioni su arte e politica, classe sociale e genere, filosofia e destino. Il tutto attraverso il focus sull’amicizia conflittuale e competitiva tra Elena e Lila mentre crescono e diventano adulte complesse.

Nella lista dei magnifici cento ci sono molti libri straordinari: La strada di Cormac McCarthy, L’anno del pensiero magico di Joan Didion, Gilead di Marilynne Robinson, Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro, La ferrovia sotterranea di Colson Whitehead, 2666 di Roberto Bolaño, Le correzioni di Jonathan Franzen, Il tempo è un bastardo di Jennifer Egan, Middlesex di Jeffrey Eugenides e Trust di Hernan Diaz.

Al terzo posto troviamo Wolf Hall, un romanzo storico di Hilary Mantel del 2009. È stato premiato con il Booker Prize e con il National Book Critics Circle Award nella sezione Narrativa. Il romanzo è il primo di una trilogia, seguito da Anna Bolena, una questione di famiglia del 2012, anch’esso vincitore del Booker Prize, e infine da Lo specchio e la luce. Ambientato tra il 1500 e il 1535, Wolf Hall è una biografia fittizia della rapida ascesa al potere di Thomas Cromwell, I conte di Essex, nella corte di Enrico VIII d’Inghilterra.

Il secondo posto è conquistato da Al calore di soli lontani di Isabel Wilkerson, la prima donna afroamericana a ricevere il Pulitzer. Il libro, intimo ed emozionante, descrive la Grande Migrazione degli afroamericani dal sud al nord e all’ovest dal 1915 al 1970. È un’opera storica fondamentale e molto leggibile.

Questa lista non solo evidenzia i libri che hanno plasmato la narrativa contemporanea, ma offre anche un tesoro di scoperte letterarie per gli appassionati lettori di tutto il mondo. Celebrando la diversità delle voci e delle storie del XXI secolo, il sondaggio del New York Times ci ricorda l’importanza duratura della letteratura nella nostra società.

Sara Cotic

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