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Il Salotto Letterario

Joseph Boulogne attraverso il suo ritratto

L’immagine ritrae un uomo fiero e affascinante che fissa intensamente lo spettatore. Il protagonista indossa un elegante giacca rossa a doppio petto con bottoni dorati, un fazzoletto da collo bianco e un guanto giallo in pelle. La pettinatura è curata e raffinata. Il modello impugna un fioretto e alle sue spalle sporgono un violino e uno spartito, due elementi cardine nella vita avvincente del musicista afrodiscendente.

Joseph Boulogne nacque nel 1739 sull’isola francese di Guadalupa da un nobile francese bianco, proprietario di piantagioni, e da una schiava di origine senegalese di nome Anne o Nanon. Non si hanno notizie certe sulla città natale né sul nome completo del padre, dato che in Guadalupa e nella Martinica il nome Boulogne era molto diffuso. Alla luce delle scoperte di vari ricercatori, è probabile che il padre fosse Guillaume Pierre Tavernier de Boulogne. Nel 1748 Guillaume portò Nanon e Joseph prima Bordeaux e poi a Parigi. Una volta arrivati nella capitale francese, Guillaume decise di dare a Joseph un’educazione aristocratica. A tredici anni Joseph fu posto sotto la supervisione del celebre maestro di spada Nicolas Texier de La Boessière, il quale gli impartiva anche lezioni di letteratura. Nel Traité de l’art des armes pubblicato nel 1818, Antoine La Boessière, figlio di Nicolas, elogia l’abilità di Joseph nell’uso delle armi. A vent’anni il compositore era considerato uno dei più belli e raffinati del regno francese. Guillaume non limitò le capacità del figlio agli sport e alla letteratura. Un altro aspetto importante dell’istruzione di giovani e fanciulle dell’epoca era la musica. Per l’aristocrazia era imprescindibile. Il padre di Joseph decise di procurargli uno dei migliori insegnanti del paese. Tra questi c’era anche un musicista al servizio di Luigi XV: Jean- Marie Leclair. Il compositore Francois- Joseph Gossec aiutò il musicista afrocaraibico ad imparare le tecniche della composizione. Alla morte di Leclair, Gossec offrì il suo posto a Joseph, che divenne primo violino nell’ensemble fondato da quest’ultimo. Nel 1773 Joseph e Gossec salirono alla ribalta in quanto primi musicisti e compositori francesi a scrivere quartetti d’archi. I concerti di Joseph acquistarono notevole fama e attirarono pubblico dalle capitali europee. Il cavaliere di Saint-George, così lo chiamavano all’epoca. La sua nomea arriva a un punto tale, da essere candidato per diventare aiuto direttore d’orchestra all’Opera di Parigi, ma alcune donne dell’Accademia reale di musica presentarono una petizione, in quanto non volevano farsi dirigere da un afrodiscendente.  Nel 1778 Mozart si trovava a Parigi. Il cavaliere di Saint-Georges era il miglior compositore del regno francese, ma Mozart nonostante gli ordini del padre , si rifiutò di assistere a un suo concerto e di incontrarlo. Nell’anno successivo scoppiò la Rivoluzione. Così il cavaliere, fu incaricato di reclutare soldati di origine africana pronti a sostenere i rivoluzionari in maniera bellicosa. Reclutò Thomas Retoré Dumas, figlio di un proprietario di piantagione e di una schiava nonché futuro padre di Alexandre Dumas, l’autore dei Tre Moschettieri. Dopo la rivoluzione, gli chiesero di tornare a fare il direttore d’orchestra. Il cavaliere di Saint-Georges cercò di lavorare nonostante una malattia debilitante, ma nel 1799 lo straordinario compositore morì. Napoleone una volta conquistato saldamente il potere, vietò la musica di Joseph. Le sue opere furono eliminate da tutti i repertori e poco alla volta la sua figura scomparve dalla storia della musica. Grazie alle comunità afrocaraibica in Francia, non fu mai dimenticato del tutto.

Il 10 maggio 2014, durante una cerimonia per commemorare l’abolizione della schiavitù, l’allora presidente della repubblica francese dichiarò pubblicamente dell’enorme contributo che Joseph Boulogne diede alla musica. Come tributo, l’orchestra della Guardia Repubblicana eseguì le musiche del Cavaliere di Saint-Georges. Così la vita dell’artista afrocaraibico europeo veniva onorata dallo Stato francese.

Mirko Ibahi Bahis 

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