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Verso un futuro apolitico?

Dal 28 aprile 2024, Instagram ha inserito un’opzione che oscura i «contenuti politici, potenzialmente legati a temi quali le leggi, le elezioni o argomenti di natura sociale», come indica nell’informativa. L’utente, se vuole continuare a visualizzare questo tipo di contenuti, dovrà disattivarla nelle impostazioni del proprio account. Come funziona nel concreto? L’impatto più grosso per noi utenti sarà sugli account che ancora non seguiamo, quelli che spulciamo nella sezione Esplora dell’applicazione. Reels, post e video, se non rispettano le nuove linee guida smetteranno di comparire quanto facevano prima. Gli account interessati potranno comunque continuare a pubblicare questo tipo di contenuti, ma l’interazione sarà ridotta all’osso. Anche i post presenti nel nostro feed, quelli degli account che seguiamo, ne saranno influenzati. Infatti, appariranno con minore frequenza rispetto agli altri contenuti, riducendone ovviamente numero di like e commenti, scoraggiando così nuovi utenti a considerarli nel mare di proposte che Instagram offre.

Ma che cosa si intende, in questo caso, per contenuti politici? Con una definizione così ampia la questione diventa problematica. I primi a risentire della novità, ovviamente, sono gli account delle testate giornalistiche, per loro non c’è alcuno scampo. La diffusione delle notizie sul social network sarà ridotta, e sarà proprio chi fa informazione a pagare il prezzo più alto. Un passo indietro per molti che, dopo tutta la fatica nell’espandere le attività sulle piattaforme social, dovranno capire come sopperire a questo deficit generato senza alcun preavviso.

Ci sono molte altre categorie che subiranno le conseguenze di queste restrizioni. Chi si occupa di satira e tutti gli account di comici che sensibilizzano su tematiche di attualità saranno penalizzati in blocco da questa scelta ‘etica’. E cosa dire di arte, musica e letteratura? Che si sa, vanno a braccetto con la politica. Sia che la contestino sia che la favoreggino, ce n’è sempre in abbondanza. Neanche il mondo dello sport, in linea teorica, potrà essere risparmiato, dal momento che è finemente intrecciato a tematiche politiche. Presidenti in giro per i garage nelle gare automobilistiche, figure di spicco tra le tribune di tutto il mondo, politici che possiedono squadre di calcio.

Tutto questo è destinato ad essere oscurato?

Vogliamo che Instagram e Threads siano esperienze positive per tutti. Se decidi di seguire account che pubblicano contenuti di natura politica non abbiamo intenzione di intrometterci tra te e i loro post, ma non vogliamo neanche consigliarti in modo proattivo i contenuti politici di account che non segui. […]

Questi aggiornamenti relativi ai consigli si applicano agli account pubblici e agli spazi in cui consigliamo contenuti come Esplora, Reels, Consigli nel feed e Utenti suggeriti, e non vanno a modificare il modo in cui mostriamo alle persone i contenuti degli account che scelgono di seguire. […]

Gli account per professionisti su Instagram possono usare Stato dell’account per verificare la propria idoneità a essere consigliati, idoneità che varia in base alla pubblicazione recente di contenuti di natura politica. Per essere consigliati di nuovo, sempre da Stato dell’account possono modificare o rimuovere post recenti, richiedere un controllo se non concordano con la nostra decisione o smettere di pubblicare questo tipo di contenuti per un periodo di tempo.

Fonte: Instagram

Questo è il comunicato diffuso da Instagram. Per ragioni di pertinenza ne ho tagliate alcune parti, lascerò il link a fine articolo, per chiunque voglia andare a reperire maggiori informazioni. Il contenuto è perfettamente chiaro. Se si vuole essere consigliati a nuovi account, i contenuti di natura politica devono essere banditi. Tutto viene sottoposto all’algoritmo. Ma, come visto prima, la politica non è un’entità a sé, non è scollegata dal resto del mondo. Politica è attualità, impegno sociale, non ci possiamo esimere. È parte integrante della nostra vita, se ne trova in tutto quello che facciamo. Chiudere gli occhi e guardare da un’altra parte non risolverà i problemi come per magia.

Un modo per impedire tutto questo c’è. Dobbiamo tutti andare nelle impostazioni dei nostri account, selezionare la voce “Preferenze relative ai contenuti”, e scegliere di non limitare i contenuti di natura politica. Questo è molto importante per chi si occupa di informazione, per i content creator, ma soprattutto per noi. Oramai i social sono il bacino principale della diffusione dei contenuti informativi. La televisione è stata soppiantata dalle applicazioni on demand, i giornali cartacei sono in via d’estinzione, e le riviste online non vengono frequentate da abbastanza utenti. Vogliamo veramente gettare al vento questa opportunità?

La scelta di Instagram deriva principalmente dallo scompiglio che i contenuti di natura politica creano. Probabilmente anche dalla proliferazione delle fake news che ha seguito l’avvento dei social network. Notizie di dubbia provenienza in questi anni hanno scatenato dei veri e propri putiferi tra gli utenti. Resta però il fatto che eliminare tutti i contenuti politici è una scelta drastica, che non risolve il problema. Si potrebbe proporre una linea etica che impone di vagliare le fonti, ed esplicitarle nei contenuti. E magari educare gli utenti al corretto comportamento online.

Ma, di certo, la disinformazione non è la soluzione. Non può esserlo.

Rossi Sara

Fonte: https://about.instagram.com/it-it/blog/announcements/continuing-our-approach-to-political-content-on-instagram-and-threads/

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