Amantine Aurore Lucile Dupin nasce a Parigi il 1° Luglio 1804, per poi morire a Nohant-Vic l’8 Giugno 1876. Conosciuta con lo pseudonimo di George Sand, che utilizzava per firmare le sue opere, è stata una scrittrice e drammaturga francese, tra le più prolifiche della letteratura francese.
Nata da padre aristocratico e madre prostituta, la sua infanzia fu segnata dalla morte del padre quando aveva solamente cinque anni, dai conflitti tra la famiglia paterna e la madre, dall’educazione fornita dalla nonna paterna, alla quale era stata affidata dopo la morte del padre e dalla sua formazione in un convento, che la influenzò al punto da considerare di prendere il velo.
Crebbe poi diventando una femminista, anche se molto moderata, e una donna molto attiva nel dibattito politico, con posizioni vicine al socialismo e verso la fine della sua vita al repubblicanesimo, e assumendo una carica in primo piano durante la rivoluzione del 1848.
Nonostante la formazione religiosa, si allontanò sempre di più dalla Chiesa come istituzione e questo le costò la messa all’Indice di tutti i suoi scritti nel 1863.
A renderla famosa non sono stati solamente i suoi scritti e il suo impegno politico, ma anche le sue relazioni sentimentali, tra le quali spiccano quella con il compositore Fryderyk Chopin e quella con lo scrittore Alfred de Musset, e il suo anticonformismo, essendo che era solita fumare il sigaro e indossare vestiti da uomo.
Molti scrittori hanno ammirato il suo lavoro: Balzac, Hugo, Heine, Turgenev, Matthew Arnold, Elizabeth e Robert Browning e la lista potrebbe andare avanti. Molte scrittrici, inoltre, hanno apprezzato la sua autobiografia, prendendola come un punto di riferimento per quanto concerne lo spazio femminile nel mondo della letteratura e dell’editoria della seconda metà del XIX secolo e nella prima metà del XX secolo, tra le quali si possono nominare Virginia Woolf, Edith Wharton, Willa Cather e Colette (Sidonie-Gabrielle Colette). Nonostante ciò George Sand non ha avuto solo ammiratori, ma anche screditori, tra cui Baudelaire e Nietzsche.
Sand ha avuto una produzione variegata, tra romanzi, racconti, commedie e scritti vari. Tutti sono accomunati dalla presenza di elementi tratti dalla vita della scrittrice, tanto che Belinda Jack, professoressa di Oxford e autrice di una delle biografie di George Sand, spiega come scrivere fosse, per quest’autrice, un modo per riflettere sulla propria vita e per cercare di prevedere come certe situazioni si sarebbero potute sviluppare.
I suoi romanzi possono essere divisi in vari gruppi, tra cui i romanzi passionali, a carattere romantico, quali Indiana (1832), Lélia (1833) e Mauprat (1837), i romanzi socialisti, tra cui Spiridon (1839) e Consuelo (1842), i romanzi campestri, tra cui figurano La palude del Diavolo (1846), François le Champi (1848) e La piccola Fadette (1849), e le opere autobiografiche, con Lei e lui (1859) e la sua autobiografia, Storia della mia vita, (1855). Gli ultimissimi romanzi della sua vita sono stati invece caratterizzati dal tema della natura e tra i quali si trovano Il marchese di Villemer (1860) e Jean de la Roche (1860-61).
Indiana, pubblicato nel 1832 è il primo lavoro che l’autrice firma con lo pseudonimmo George Sand e segue le vicende amorose di Indiana, Raymond e Ralph, che si snodano in una Francia post-napoleonica ricca di passioni, ma anche in luoghi esotici come l’Isola Borbone, di cui la protagonista Indiana è originaria. In questo romanzo si mischiano romanticismo, realismo e idealismo, che aiutano ad esplorare temi quali il desiderio femminile, l’adulterio e anche e soprattutto l’assenza di pari diritti per le donne, che a causa del codice napoleonico non erano in grado di avere proprietà o divorziare ed è per tale motivo che il romanzo non viene solamente considerato parte dei romanzi passionali, ma anche opera femminista.
Lélia, pubblicato l’anno seguente, è considerato non solo un romanzo passionale, ma anche un’opera filosofica e femminista dai toin molto lirici. La protagonista, Lélia, infatti, viene corteggiata e perseguitata da un giovane che lei non riesce ad amare e vive in preda a dubbi metafisici, sfinita dalla vita. Pervaso da un profondo pessimismo e nefande previsioni per il futuro, tocca argomenti importanti e delicati per il tempo, quali i diritti delle donne e il rapporto con la religione e la Chiesa cattolica. Alla sua pubblicazione il libro ha causato molto scalpore ed è stato ripubblicato in una nuova edizione meno scottante nel 1839. Purtroppo in italiano non esistono edizioni complete di quest’opera.
Consuelo, uscito a puntate tra il 1842 e il 1843 sulla rivista politica La Revue indépendante, segue le vicende di una cantante italiana del XVIII secolo, Consuelo. Dalla lettura del romanzo si evince la notevole cultura musicale della scrittrice e soprattutto le sue teorie socialiste e le sue speranze: l’autrice infatti auspica la fusione delle classi sociali attraverso il matrimonio e la nascita di una religiosità naturale, da contrapporre al cattolicesimo e alla sua rigidità. Il libro ha riscontrato molto successo, tanto da spingere l’autrice a continuare la storia con il romanzo La Contessa di Rudolstadt (La Comtesse de Rudolstadt, 1843-45), che anche se pubblicato separatamente costituisce il sequel di Consuelo.
François le Champi, nominato anche nel primo volume della Ricerca del tempo perduto di Marcel Proust e pubblicato nel 1848, è un romanzo breve, dapprima pubblicato a puntate. Nella prefazione viene chiarita l’estetica di una scrittura naturale e spontanea, per poi proseguire con la storia di François, uno champi, cioè un bambino abbandonato nei campi, attraverso gli anni fino a raggiungere l’età adulta. Anche quest’opera ha generato scalpore, soprattutto a causa della relazione semi incestuosa che si instaura tra François e Madeleine, che era stata come una madre adottiva.
Lei e lui, pubblicato nel 1859 si ispira liberamente alla relazione che l’autrice ha avuto con lo scrittore Alfred de Musset, trasponendola però negli ambienti della pittura. Una passione corrodente lega i due protagonisti, che vanno in cerca dell’amore sublime, ma si ritrovano a dover affrontare parecchi ostacoli. Come altri romanzi anche quest’ultimo ha causato scalpore e ha generato una polemica con il fratello di Alfred de Musset, Paul, che in risposta pubblica una parodia del romanzo della Sand, Lui e lei (Lui et elle). Nonostante ciò il romanzo ha anche ricevuto molte critiche positive, tra cui quella di Honoré de Balzac.
Storia della mia vita, infine, pubblicata nel 1855 è l’autobiografia di George Sand, in cui racconta le vicende della sua vita, spesso riscrivendo le lettere che aveva mandato e ricevuto. L’opera non solo è importante come fonte per ricostruire la vita dell’autrice, ma è fondamentale come documento in grado di offrire un quadro dettagliato della Francia post-napoleonica e soprattutto della situazione delle donne francesi in tale periodo storico.
Questi libri sono solo una piccola parte della produzione letteraria di George Sand, che, infatti tra racconti, romanzi, commedie e scritti vari pubblica più di duecento opere, ma sono quelli considerati più rappresentativi. Molto, dunque, può essere ancora esplorato dell’autrice.
Buona lettura!
Federico Borghese