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Il Salotto Letterario

Alessandro De’Medici attraverso il ritratto


Ci sono stati grandi personaggi politici neri o mulatti che hanno segnato l’Europa ben prima della contemporaneità. Qualsiasi sia il loro legame con il Vecchio continente, hanno attirato l’attenzione di grandi pittori europei.

La tela è stata attribuita per lungo tempo al pittore manierista fiorentino il Bronzino. In verità, questa tela è stata realizzata da un suo allievo di bottega, questo fenomeno lo ritroviamo in molte opere attribuite ai grandi maestri. Sulle orme del Bronzino, il pittore si esprime su un tema caro al maestro: i ritratti dei membri della famiglia Medici. Delle varie rappresentazioni di Alessandro de’ Medici, questa tela è una di quelle che mostra di più le sue caratteristiche mulatte. Il suo colore di pelle è evidenziato dal contrasto della carnagione scura e lo sfondo della tela. Inoltre, le sue labbra carnose e i suoi capelli ricci e crespi e i suoi tratti negroidi, manifestano la sua afrodiscendenza.

Essendo il duca di Firenze, Alessandro de’ Medici è un personaggio politico di spicco nell’Europa dell’inizio XVI secolo. Catapultato alla testa della città in seguito al rovesciamento della Repubblica fiorentina nel 1530, la governa dal maggio del 1532 fino al suo assassinio il 6 gennaio 1537 da parte di suo cugino Lorenzino. Questo aneddoto storico ispirò Alfred di Musset per il suo spettacolo teatrale Lorenzaccio. In questo periodo, Alessandro regna su Firenze che irradia su gran parte dell’Europa per il suo dinamismo economico e culturale. Tuttavia, il suo modo di governare non fa l’unanimità ed è bersaglio di accese critiche personali, rimproverando il suo autoritarismo e la sua violenza. Questi attacchi non si riferiscono mai al suo colore di pelle. Tuttavia, se la filiazione è difficile da rintracciare a causa dei misteri che lo circondano, la maggior parte dei biografi del duca di Firenze concordano sul fatto che Alessandro fosse il frutto di un amore clandestino tra Lorenzo de Medici, duca di Urbino e la sua schiava Simonetta da Collevecchio. La sua natura meticcia, li causò diversi soprannomi come il “il Moro” oppure “il Mulatto”, due termini che riconducono ad una origine africana. Secondo l’albero genealogico, il figlio illegittimo di Lorenzo II de Medici, fu il fratellastro di Caterina de Medici, regina di Francia tra il 1547 e il 1559, madre del re Carlo IX ed Enrico III e bisnipote di Lorenzo il magnifico il personaggio il più emblematico della dinastia dei Medici, conosciuto per il suo ruolo come protettore delle arti. Così, per quanto incredibile possa sembrare, la grande famiglia dei Medici, così influente nell’Europa del Rinascimento, conta tra le sue fila un mulatto.

 Bronzino s’ispira attraverso una tela di un altro pittore manierista fiorentino, Jacopo Carucci detto il Pontormo. La tela in questione è Il Ritratto di Alessandro Medici.

Jacopo Carucci detto il Pontormo ( 1494 – 1557) Ritratto di Alessandro de’ Medici. 1534 – 1535. Olio su tavola di legno. Philadelphia Museum of Art. Stati Uniti


Sulla tela realizzata da Pontormo, i tratti negroidi del Duca di Firenze sono dissimulati: la sua pelle è più chiara e i suoi capelli ricci sono nascosti sotto un copricapo. Questa tela non inspirerà solo Il Bronzino ma anche altri artisti. Come l’allievo di Alessandro Allori con la tela Alessandro Medici, duca di Firenze.

Allievo di Alessandro Allori ( XVI secolo) Alessandro de’ Medici duca di Firenze. Fine XVI secolo, Olio su tela. Collezione privata

Alessandro Allori era allievo e e figlio adottivo del Bronzino, lui stesso allievo di Pontormo. Dopo quasi vent’anni, i tratti negroidi di Alessandro svaniscono nel tempo e nelle versioni.

Mirko Ibahi Bahis 

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