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Dietro uno sguardo

Vista /vì·sta/ s.f. [der. di vedere, part. pass. visto]. – 1. a. La facoltà del vedere, il senso specifico che presiede alla percezione degli stimoli visivi.

Ho sempre adorato gli occhi delle persone: li porto con me come gioielli rari e grezzi. È lì che si addensa tutta l’anima, dove la puoi scorgere per un attimo, come dal finestrino di quella macchina che è il nostro corpo. Guardare negli occhi qualcuno, noto sempre meno persone farlo. Mi chiedo se questo sia sintomo di noncuranza, di timore, o semplicemente di abitudine e fretta.

La vista fa scaturire un particolare tipo di emozioni, forse le più dirette. È stupore, la meraviglia che può mantenerci sempre giovani e vivi. È disegnare sul foglio della realtà per poi indagarne i lati nascosti. Creatività e visione sono collegate. Per scrivere, dipingere, fare arte, dobbiamo guardare: fuori, dentro la nostra testa e in quello spazio esterno e fumoso che va addensandosi tra il nostro cervello e il mondo, una nuvoletta di immaginazione che vediamo con gli occhi appannati dal pensiero.

Spesso si tendono ad associare le emozioni ai colori, e c’è persino chi li scorge nei suoni. Io invece, involontariamente, nella mia mente assegno ad ogni persona un determinato colore, una sfumatura che per me, in quel momento, la definisce. Questa associazione può variare nel tempo, e dipende in gran parte dal mio rapporto con la persona stessa, piuttosto che dalla sua essenza presa singolarmente. Ciò probabilmente è dovuto al fatto che non esiste un modo neutrale di vedere; possiamo condividere un punto di vista, ma proprio perché siamo diversi e unici quello che vediamo non potrà mai essere del tutto sovrapponibile a ciò che vedono gli altri. Se ci si riflette a fondo, la vita non è che un’immagine tutta nostra, che varia a seconda delle lenti che indossiamo, e in un attimo ciò che ci appare può cambiare. Per questo la nostra percezione è uno strumento potentissimo, che contribuisce tanto alla nostra gioia quanto alle sofferenze. La prospettiva gioca davvero un ruolo fondamentale.

Sta tutto nel vedere e non vedere: nel notare all’interno di una stessa immagine, nel corso del tempo, lati nascosti che non avevamo registrato. Ciò che in un primo momento ci mancava era la capacità, oppure la volontà, di vederli. Dopotutto, il celare e il mostrare sono alla base delle nostre esistenze, in maniera più o meno consapevole. La vista, in questo senso, riguarda i segreti; ma anche decidere cosa mostrare di noi e a chi mostrarlo. Per quale motivo ci confidiamo con una determinata persona? Forse perché ci sentiamo visti per davvero, ma da occhi privi di giudizio. Purtroppo, però, si può scegliere la persona sbagliata a cui mostrare la parte di sé più bella e vulnerabile. Quante volte le mie lenti sono cadute, e io le ricacciavo negli occhi a forza, per continuare a vivere un sogno, negando l’evidenza. È in quei casi che si perde la fiducia nel mostrarsi, ma anche nel cercare negli altri qualcosa a cui potremmo immensamente affezionarci, perché potrebbe ferirci, tradirci. Per fortuna nel corso della vita conosciamo persone diverse, o parti diverse di coloro che da tempo sono al nostro fianco.

La vista è il senso che più di altri può ingannarci, e mi stupisce sempre quanto poco vediamo nonostante i nostri occhi. Forse perché vedere è come capire, o accogliere, accettare, e la differenza tra il vedere e il semplice guardare è paragonabile a quella tra il sentire e l’ascoltare.
Anche se chiudo le mie palpebre, vedo. Molto più di quello che avrei davanti agli occhi: tutte le cose che ho osservato in passato, che desidero vedere, che immagino, ricordo, penso, sogno, creo. Ho impresso istantanee visive nella pellicola della mia mente, che potrò scorrere quando voglio, anche se sbiadite. Purtroppo, mi sono resa conto del baratro presente tra il vivere in modo diretto le esperienze e il fatto di sperimentarle riflettendole, lentamente, con attenzione e intensità, come ho fatto per molto tempo. Questo mi ha però permesso di crearmi un bagaglio emotivo e visivo di cui posso disporre tutt’oggi, sognando ad occhi aperti. E la consapevolezza di avere dentro tutto questo mi dà la possibilità di vivere in modo diverso il mio presente; in maniera più istintiva, vitale, diretta, leggera ma comunque intensa, che mi fa esplorare e sfruttare altre parti di me.

Ciò che voglio dirvi è: guardate. Scrutate tutto attorno a voi. Indossate lenti diverse, ricercate le vostre. Guardate voi stessi. Guardatevi dentro. E non scordate di alzare lo sguardo, e di vedere cosa c’è attorno, ciò che prima non riuscivate a vedere davvero. Poi chiudete gli occhi. E sognate tutto.

Ginevra Gagliardi

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