L’evoluzione dei cartoni animati è un affascinante viaggio nella storia che mostra come questi abbiano da sempre avuto il potere di influenzare, illustrare ed educare la società, plasmando la mente dai più piccoli ai più grandi, tra varie epoche e generazioni.
Le origini dei cartoni animati risalgono, dalle prime documentazioni della storia umana, alle pitture rupestri, come ad esempio quelle trovate a Lascaux, in Francia; queste, rappresentanti scene della vita quotidiana e di animali, vanno a creare delle prime vere narrazioni visive. Spostandoci nell’antico Egitto troviamo i geroglifici, e nell’antica Grecia le pitturi vascolari greche, utilizzate per raffigurare e trasmettere delle storie e dei messaggi. Il termine stesso “cartone animato” deriva da “cartone”, il quale veniva utilizzato nella disciplina artistica per gli schizzi preliminare delle opere.
Il XIX secolo fu un periodo significativo per la storia dei cartoni animati, con la comparsa delle rappresentazioni satiriche. Iniziarono ad essere pubblicate sui giornali e sulle riviste editoriali vignette che commentavano questioni politiche e sociali. Tali disegni avevano lo scopo di utilizzare l’umorismo e l’ironia per criticare i leader politici e i vari metodi di governo, facendo in modo che determinati argomenti risultassero meno complessi per un vasto pubblico. Uno dei principali pionieri di questa iniziativa fu James Gillray, un noto caricaturista inglese divenuto famoso per le sue vignette satiriche. Molte delle sue opere prendevano di mira la monarchia britannica e i leader dei vari partiti, con l’obbiettivo di influenzare l’opinione pubblica. Ad Ovest, negli USA, Thomas Nast divenne popolare per le vignette politiche pubblicate su Harper’s Weekly, dove si ricordano ancora oggi simboli come l’elefante repubblicano e il l’asino democratico.
L’età d’oro dell’animazione fu il XX secolo: un periodo di rapida innovazione e creatività invase il campo dei cartoni animati. Vennero create tecniche rivoluzionarie che portarono allo sviluppo dei cartoni come li conosciamo oggi e divennero famosi personaggi tutt’ora iconici. Walt Disney, con Topolino, fu uno dei primi cartoni con il suono sincronizzato che segnò l’inizio del dominio Disney nel campo dell’animazione. Dopo il successo di Topolino iniziarono a nascere altri personaggi che andarono a rafforzare la forza culturale della Disney. Comparvero sulla scena personaggi come Bugs Bunny, Porky Pig e Duffy Duck che diventarono celebri per il loro umorismo e le loro personalità dinamiche. Questo periodo fungerà da propulsore per l’industria moderna dei cartoni animati, con procedure e stili che tutt’oggi vengono utilizzati.
I cartoni animati ebbero un ruolo cruciale nella propaganda bellica durante la Seconda Guerra Mondiale. Le animazioni e i fumetti venivano utilizzati per risollevare il morale, incoraggiare il sostegno allo sforzo bellico e caldeggiare il patriottismo. Un esempio molto significativo è “La faccia del Führer”, prodotto dalla Disney nel 1943, in cui veniva presentato Paperino coinvolto in una rappresentazione satirica della vita della Germania nazista. Questo film vinse poi l’Oscar come miglior cortometraggio d’animazione, mostrando il modo in cui i cartoni animati potessero essere usati come strumento di propaganda. Oltre ad avere uno scopo morale, potevano essere adoperati anche per l’intrattenimento dei soldati e dei civili: la distrazione offerta dai film d’animazione e dai fumetti contribuiva in parte ad alleviare lo stress e il peso della guerra.
L’arrivo della tecnologia digitale tra la fine del XX e l’inizio del XXI secolo portò con sé la rivoluzione dei cartoni animati. Le tecniche usate per l’animazione digitale consentirono una maggiore flessibilità, precisione ed efficienza. Emersero col tempo nuovi studi, come quello della Pixar e della Dreamworks. Nell’età contemporanea, oltre all’intrattenimento, i cartoni assunsero una forma anche didattica, con vari strumenti di apprendimento interattivi che sfruttano la loro natura coinvolgente e accessibile.
La storia dei cartoni animati è il risultato del potere della narrazione visiva e della loro capacità non solo di intrattenimento, ma anche informazione del pubblico. Dalle pitture rupestri alle animazioni digitali all’avanguardia, lo scopo dei cartoni rimane sempre lo stesso andando a riflettere le tendenze culturali e sociali del periodo.
Amra Gusic
